Inchiesta aeroporto di Lampedusa, il ruolo degli avvocati

Aeroporto di Lampedusa, il ruolo degli avvocati dello studio Pinelli-Schifani nelle pressioni di Enac su Ast

Aeroporto di Lampedusa, il ruolo degli avvocati dello studio Pinelli-Schifani nelle pressioni di Enac su Ast

Simone Olivelli  |
domenica 27 Ottobre 2024

Per il procuratore capo Roberto Di Leo e la sostituta Rita Barbieri, gli avvocati Nunzio Pinelli, Giuseppe Pinelli e Veronica Petrella avrebbero avuto rapporti con uno dei dirigenti di Enac.

Ci sono anche tre avvocati dell’importante ufficio legale Pinelli-Schifani al centro dell’inchiesta sulla concussione che sarebbe stata esercitata dai vertici di Enac nei confronti dell’ex amministratore unico e dell’ex direttore generale di Ast Aeroservizi, Gaetano Tafuri e Giovanni Amico. La storia finita sotto la lente della procura di Agrigento riguarda la gestione dell’aeroporto di Lampedusa. In particolare modo, gli affidamenti delle aree adibite a deposito di carburante.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Da parte dell’Ente nazionale aviazione civile sarebbero state effettuate pressioni affinché l’Ast Aeroservizi continuasse ad assegnare la gestione alle imprese di Giacomo Cusumano. Il 62enne è l’imprenditore assistito dai professionisti dello studio legale fondato, tra gli altri, dall’attuale presidente della Regione Renato Schifani e in cui ancora oggi lavora il figlio Roberto.

Per il procuratore capo Roberto Di Leo e la sostituta Rita Barbieri, gli avvocati Nunzio Pinelli, Giuseppe Pinelli e Veronica Petrella avrebbero avuto rapporti con uno dei dirigenti di Enac. L’ente, dal canto proprio, per anni avrebbe spinto affinché venissero prese decisioni a favore delle imprese di Cusumano. E questo nonostante – secondo la procura – la gestione del deposito nel corso degli anni sia stata garantita “sulla base di provvedimenti di concessione e di proroga illegittimi rilasciati in violazione delle norme in materia di appalti pubblici”.

L’inchiesta sull’aeroporto di Lampedusa: le figure coinvolte

L’inchiesta sull’aeroporto di Lampedusa coinvolge diverse figure di vertice di Enac. A ricevere l’avviso di conclusione delle indagini sono il direttore generale Alessio Quaranta, il dirigente della Centrale economica e vigilanza aeroporti Fabio Marchiandi. E ancora la responsabile funzione organizzativa e analisi giuridiche Arianna Ciani, il dirigente Enac Toscana Gabriele Squillaci e il direttore Enac Sicilia Occidentale Antonino Buttafuoco. Ma anche il facente funzione della direzione Sicilia Sud Occidentale Pietro Bonfiglio, il responsabile aeroportuale a Lampedusa Gateano Palmeri e, infine, il dirigente Analisi giuridiche e contenzioso Marco Di Giugno.

La conversazione tra Quaranta, Marchiandi, Tafuri e Amico

Agli atti dell’indagine è finita la registrazione di una conversazione tra il direttore generale Quaranta, il dirigente Marchiandi e i vertici di Ast Aeroservizi Tafuri e Amico. Questa è avvenuta a giugno del 2019 nella sede romana di Enac. Il confronto nasce in un momento in cui Ast Aeroservizi aveva presentato ricorso al Tar contro il rinnovo di Enac dei provvedimenti a favore delle società di Cusumano.

Quaranta e Marchiandi avrebbero cercato di convincere Tafuri e Amico a ritirare il ricorso. “Avete idea di che cosa significhi mettersi contro l’authority? Entrare nel libro nero come l’aeroporto di Roma al quale abbiamo fatto sanzioni per circa 200mila euro? E poi vi faccio causa, a lei e a lei e vi tengo per anni così”, sono le parole pronunciate da Quaranta.

Il direttore generale – stando a quanto si legge nell’atto notificato dalla procura – avrebbe accompagnato le frasi a un gesto compiuto tenendo le mani alla gola: “Il gesto del pesce appeso all’amo”, hanno scritto gli inquirenti. “Dottore, io sono siciliano e sono abituato a capire le cose anche oltre quello che viene detto, ma questa volta non riesco. Cosa volete dirci?”, fu la replica di Tafuri. Subito dopo fu Quaranta a troncare il discorso: “Io sono calabrese e parlo una volta sola, vedrete le conseguenze di questa scelta”.

Inchiesta sull’aeroporto di Lampedusa: il legame tra il dirigente e l’avvocata

A incidere nella vicenda, stando alla tesi della procura, sarebbe stato il rapporto tra il dirigente della direzione Analisi giuridiche e contenzioso, Marco Di Giugno, e l’avvocata dello studio Pinelli-Schifani, Veronica Petrella. I due, che sono marito e moglie, si sarebbero scambiati informazioni coperte da segreto in merito all’inchiesta sull’aeroporto di Lampedusa.

“Per l’intero periodo in contestazione Di Giguno – si legge nell’avviso di conclusione delle indagini – assicurava in palese conflitto d’interesse un costante flusso informativo tramite la moglie avvocata Veronica Petrella, verso l’avvocato Nunzio Pinelli e l’avvocato Giuseppe Pinelli, entrambi legali di Cusumano e delle sue società, recandosi anche in diverse occasioni presso lo studio legale Pinelli di Roma, informandoli delle pratiche relative alle sanzioni e al procedimento di revoca della concessione all’Ast Aeroservizi e aveva contatti diretti con Cusumano”.

I contatti con i politici

Per i magistrati, a marzo del 2021 Di Giugno si sarebbe mosso anche a un altro livello. “Attuava inoltre una mediazione illecita a livello politico, anche tramite la moglie e gli avvocati Nunzio e Giuseppe Pinelli, con il fine di indurre i politici così contattati, mediante una parziale e tendenziosa rappresentazione della complessa questione afferente l’aeroporto di Lampedusa”. L’intervento dei politici, di cui nel documento non vengono fatti i nomi, sarebbe dovuto servire “a convincere Tafuri a mantenere la gestione del deposito di carburanti dell’aeroporto di Lampedusa da parte della Nautilius Aviation pena la rimozione dall‘incarico di amministratore della società di gestione aeroportuali”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017