L’inflazione scende in Sicilia: 0,8% a settembre - QdS

L’inflazione scende in Sicilia: 0,8% a settembre

L’inflazione scende in Sicilia: 0,8% a settembre

giovedì 17 Ottobre 2024

I dati Istat: a Palermo il caro vita rimane all’1,1%, mentre a Messina resta di poco al di sotto della media regionale (0,7%). Per l’Unc, però, si tratta solo di una parvenza: “Un miraggio! Diminuzione solo apparente per la fine dell’estate”

PALERMO – Piccolo calo dell’inflazione annua in Sicilia nel mese di settembre. Secondo i dati messi a disposizione dall’Istat, si scende dall’1%, registrato ad agosto, allo 0,8% di settembre. A Palermo l’inflazione si mantiene ancora più alta, arrivando all’1,1%, quindi sopra addirittura la media nazionale, mentre Messina si mantiene poco al di sotto della media regionale, allo 0,7%.

Inflazione in calo in tutta la Penisola

La riduzione è una condizione generalizzata a tutta la penisola, dove la media scende dall’1,1% allo 0,7%. La regione che ha segnato la maggiore diminuzione è il Trentino Alto Adige, che passa dal 2,1% di agosto all’1,4%. Buoni risultati anche per la Valle d’Aosta, che passa da 0,6 a -0,3%. Anche la Basilicata si pone sul lato negativo del diagramma con un valore, per settembre, di -0,2%.

Inflazione in calo, solo un miraggio per l’Unc

La città con il tasso più alto rimane Bolzano, all’1,8%, seguita da Parma, all’1,7%, e Rimini all’1,5%. Uniche città che registrano una inflazione negativa sono Potenza, a -0,2 e Aosta a -0,4%. Un miglioramento quindi, ma che va interpretato come un miraggio, secondo l’Unc, l’Unione nazionale dei consumatori: “Un miraggio! Il calo dell’inflazione è solo un’illusione ottica – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, l’Unione nazionale consumatori – legata alla fine delle speculazioni sulle vacanze degli italiani che avevano portato a rincari astronomici”.

Diversi gli esempi riportati dall’associazione: dal trasporto marittimo che in agosto era balzato in un solo mese a +33,8% su luglio 2024, mentre a settembre crolla del 33,1%; ai villaggi vacanze e campeggi, saliti in agosto del 6,5% e scesi a settembre del 26%. Ancora, i voli nazionali, aumentati in agosto del 14% e diminuiti ora del 18,5%, mentre quelli intercontinentali, decollati del 16,8% durante l’estate, sono ora precipitati del 30,9%.

Si attenua il rialzo del carrello della spesa

“Unica consolazione, si fa per dire – continua Dona – che rispetto ai dati provvisori si attenua il rialzo del carrello della spesa e dei prodotti alimentari, anche se si conferma che la divisione relativa a cibo e bevande, dopo aver interrotto a luglio e agosto una discesa tendenziale che durava da dicembre 2023, attestandosi a +0,9%, ora inverte il trend e riprende a salire”.

Se si guarda l’indice nazionale sulla base dei dati riportati dall’Unc, l’inflazione tendenziale pari a +0,7% significa per una coppia con due figli un aumento del costo della vita complessivamente pari a 105 euro su base annua; per una coppia con 1 figlio la spesa aggiuntiva annua è pari a 104 euro. In particolare, per una famiglia composta da tre persone 87 euro in più saranno spesi per prodotti alimentari e bevande analcoliche, 16 per le bevande alcoliche e i tabacchi, 17 euro per abbigliamento e calzature.

Le riduzioni, invece, per categoria, riguardano l’abitazione, l’acqua, l’elettricità e i combustibili, che si contraggono per circa 59 euro l’anno, e i trasporti, a -101 euro. Sempre in negativo i numeri relativi alle comunicazioni, a -76 euro. Insomma, se il totale del rincaro annua si ferma a 104 euro, il carrello della spesa, che rappresenta la spesa preponderante per le famiglie, arriva a 103 euro, che salgono a 112 per una coppia con due figli.

Inflazione in calo soprattutto per i beni energetici

In termini percentuali, infatti, la decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente ai prezzi dei beni energetici, sia regolamentati (da +14,3% a +10,4%) sia non regolamentati (da -8,6% a -11,0%) e, in misura minore, al rallentamento dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%) e di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,4%).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano ad accelerare su base tendenziale, passando da +0,6% a +1,0%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano, muovendosi da +1,1% a +0,5%.

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