Il contagio per contatto diretto è sempre possibile. Ma non si esclude il "salto di specie". Ecco a cosa fare attenzione.
La diffusione dell’influenza aviaria in Italia preoccupa sempre di più. Dopo il focolaio nel Nord Italia, il virus arriva al Centro e precisamente in Lazio, tra Ostia e Fiumicino. Ecco come prevenire il rischio di contrarre l’H5N1.
La nuova zona rossa
Nella nuova “zona rossa” per almeno per 21 giorni è vietato l’ingresso e l’uscita di pollame e animali in cattività o domestici. Sono vietate anche le fiere e, per entrare e uscire dagli allevamenti di volatili, vige l’obbligo di indossare i Dpi che abbiamo imparato a conoscere: guanti, mascherina, cuffia, copriscarpe, tuta. È stata disposta la distruzione immediata di tutte le carcasse dei volatili, la disinfestazione dei veicoli e delle attrezzature utilizzate per il loro trasporto.
Influenza aviaria, come si contagia
Difficile arginare il virus, perché non è possibile controllare gli animali selvatici che fungono da veicolo di contagio. L’ipotesi è infatti che a Ostia la “colpevole” sia un’anatra selvatica infetta che è giunta fino allo stagno entrando in contatto con gli altri animali di un piccolo allevamento.
Il sottotipo del virus H1N1 sequenziato dalla Asl 3 di Roma è l’H5 HPAI, altamente contagioso e letale per gli uccelli. La trasmissione all’uomo è assolutamente possibile. Ma come si contagia?
La trasmissione avviene, ad oggi, soltanto per contatto diretto con materiale biologico infetto: sangue e feci. Ma non è escluso il “salto di specie”, soprattutto data l’instabilità del virus che potrebbe mutare con estrema facilità.
Il consumo di carni e uova è ritenuto sicuro dalle autorità, ma il consiglio resta quello di cuocerli a dovere prima di metterli sulla tavola.