Raggiunse l’apice del successo con il film “Via col vento” e si oppose al nazismo
Leslie Howard, nato a Londra il 3 aprile del 1893, da famiglia ebrea di origini ungheresi, è stato uno tra gli attori più rappresentativi del suo tempo. Raggiunse l’apice del successo con il film “Via col vento”, presentato al pubblico nel 1939, anno in cui scoppiò il secondo conflitto mondiale. Nel film, ambientato ai tempi della guerra di secessione americana, nel ricco stato del sud della Georgia, come molti ricorderanno Howard vestiva i panni di Ashley Wilkes, verso cui Rossella O’Hara, bellissima e capricciosa figlia di un ricco proprietario terriero, nutriva un inestinguibile e non ricambiato amore, sebbene il giovane fosse promesso sposo di sua cugina, passione che neanche il successivo matrimonio riuscirà a far svanire.
La vita di Rossella, tutta condotta tra ripicche e scelte avventate, all’improvviso dovrà fare i conti con il disfacimento del felice vecchio mondo del sud, che ruotava attorno alle piantagioni di cotone. Ad un tratto, tutto viene spazzato via dall’incalzare degli eventi bellici, che travolgeranno, distruggendo, ogni certezza. Mentre Rossella, eroina imperfetta, lotta per non smarrire se stessa, vivendo due matrimoni sbagliati e senza amore, il prepotente ingresso nella sua vita di un affascinante avventuriero, Rhet Rutler, impersonato da Clark Gable, le permetterà, alla fine di scoprirsi indistruttibile ed ancora capace di sperare che qualsiasi momento è buono per ricominciare.
Il film, divenuto un classico del cinema americano, che ha avuto il merito di mettere in luce la forza delle donne, ha ricevuto ben otto premi Oscar e per Howard ha segnato il più grande successo della sua carriera artistica. Da giovane, in attesa di fare il suo ingresso sulle scene da professionista, aveva iniziato la sua attività lavorativa come impiegato di banca, ma solo, qualche anno dopo, allo scoppio della prima guerra mondiale, aveva abbandonato la scrivania per arruolarsi come volontario. Congedato nel maggio 1916, per motivi di salute, da quel momento ebbe a dedicarsi totalmente al teatro, passione che aveva nutrito sin da bambino. La sua affermazione artistica lo portò dai palcoscenici di Londra a quelli di New York, dove lo colse lo scoppio dell’ultimo conflitto mondiale, in una fase quando notorietà e successo erano al culmine. Un forte senso del dovere lo indusse a tornare in patria, per dare una radicale svolta alla sua carriera lavorativa. Da quel momento cominciò a girare film di propaganda in favore degli Alleati, tramite i suoi lavori cinematografici si adoperava a spiegare le ragioni per cui era necessario opporsi al dilagare del nazismo e combattere contro le sue truppe. Fu la voce patriotica della BBC in tante trasmissioni propagandistiche, finalizzate a sostenere lo sforzo bellico. Divenne un abile conferenziere, che si spostava per tutta l’Europa per sostenere le ragioni della lotta al nazismo.
Il primo giugno del 1943, mentre faceva ritorno in volo, dal Portogallo alla volta dell’Inghilterra, il suo aereo venne abbattuto dai caccia nazisti, mentre sorvolava il Golfo di Biscaglia. Così all’età di cinquant’anni si spegneva prematuramente uno dei più grandi attori del secolo scorso, che merita ancor oggi di essere ricordato per il suo impegno nella lotta alle dittature che il vecchio continente aveva generato. Era stato capace di trascurare i propri personali interessi per darsi, totalmente, ad una certamente meno remunerativa attività di lotta politica.
La sua scomparsa avvenuta in modo prematuro suscitò tanto cordoglio tra i suoi tanti ammiratori. Voci, tra loro discordi, avanzarono le più diverse congetture in merito alle ragioni della sua uccisione. Alla fine prevalse la tesi che l’assassinio era stato fortemente voluto dal ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, che temendo le attività dell’attore contro il terzo reich, appositamente aveva organizzato l’attentato per eliminarlo. Un grande artista che ha saputo rinunciare ai suoi interessi personali, per combattere strenuamente, con le armi che gli erano più congenite, in difesa della libertà in Europa.