Cosa Nostra, confiscati 730mila euro a famiglie mafiose palermitane - QdS

Mafia, confiscati 730mila euro a famiglie mafiose di Partanna Mondello e San Lorenzo

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Mafia, confiscati 730mila euro a famiglie mafiose di Partanna Mondello e San Lorenzo

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venerdì 24 Giugno 2022

La confisca di beni effettuata dai militari è scattata nei confronti di due soggetti già arrestati in passato nell'operazione "Apocalisse"

Beni per un valore di oltre 730mila euro sono stati confiscati dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo ad appartenenti alle famiglie mafiose di Partanna Mondello e San Lorenzo.

Le attività d’indagine finalizzate all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti a Cosa Nostra, avevano già portato nel maggio 2018 e nel gennaio 2021 all’emissione di un provvedimento di confisca di beni per un valore complessivo di circa 530mila euro a carico di Epifanio Aiello, di 56 anni e di un altro provvedimento di confisca di beni per un valore complessivo di circa 200mila euro a carico di Marcello Puccio di 43 anni.

Cosa Nostra a Palermo, i provvedimenti effettuati

Con i provvedimenti è stata dichiarata l’irrevocabilità delle confische e l’ingente patrimonio, riconducibile a Cosa nostra, è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.

Aiello, inteso “Fanuzzo”, era stato arrestato nell’operazione denominata “Apocalisse” con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo Partanna Mondello, in particolare per aver messo a disposizione le società nella sua disponibilità, riportando una condanna di primo grado a 8 anni e 8 mesi di reclusione, confermata nei successivi gradi di giudizio.

Puccio, anche lui arrestato nell’operazione denominata “Apocalisse” e con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo San Lorenzo, in particolare per essere stato un punto di riferimento, all’interno della consorteria, per la gestione delle estorsioni e dei lavori edili, riportando una condanna di primo grado a 8 anni e 8 mesi di reclusione, aumentata in appello a 10 anni di reclusione, confermata nel successivo grado di giudizio.

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