Magaddino, neopresidente dell’Associazione Albergatori di Castellammare del Golfo e di Scopello, al QdS: “Punto di forza è il nostro paesaggio ma senza servizi non possiamo puntare in alto”
TRAPANI – Si è insediato il nuovo consiglio direttivo dell’Associazione Albergatori di Castellammare del Golfo e Scopello che, nata nel 2013, comprende oggi la maggior parte delle strutture alberghiere ed extralberghiere (Hotels e RTA, B&B e affittacamere, residence e case vacanze) del territorio.
Emanuela Magaddino è la neo presidente, il vice è Giuseppe Russo, Claudio Pipitone nelle vesti di segretario, Antonino Cacioppo svolgerà il ruolo di tesoriere e Giuseppe La Torre, Marisa Palazzolo e Cinzia Plaia ne saranno i consiglieri.
Abbiamo raggiunto telefonicamente la neo eletta presidentessa.
Magaddino, quali le sue sensazioni da neopresidente?
“Faccio parte dell’associazione fin dalla nascita, sono stata anche nominata vice presidente negli anni scorsi. L’emozione è tanta come è tanta anche la voglia di fare. Sono convinta, ora più che mai, che bisogna fare rete ed essere quindi uniti per raggiungere un unico obiettivo, ovvero la valorizzazione del nostro territorio. Sono stati due anni difficili, la pandemia ci ha costretto all’immobilità, ma adesso dobbiamo riprendere i dialoghi con l’amministrazione per una crescita del tessuto socio economico. Valorizzare però non significa ‘fare folla’, perché non avendo parcheggi adeguati e servizi al cittadino al passo con i tempi rischiamo di fare solo danno”.
Quali sono i punti positivi e negativi del territorio in cui siete presenti?
“Il punto di forza è senza dubbio il paesaggio naturale, un vero e proprio patrimonio da custodire, ma anche una posizione strategica che ci consente di essere vicini agli aeroporti. Il nostro punto debole, invece, risiede nei servizi, nel corso degli anni si sono aperte tante strutture, l’offerta adesso è vastissima ma se questa non è equiparata dai servizi non possiamo di certo puntare in alto e, in tale direzione, ci auguriamo che i soldi del PNRR vengano usati proprio per questo”.
Cosa consiglia ai giovani imprenditori del settore?
“Bisogna investire sulla città, essere partecipi ed attivi alla vita sociale. Toccare con mano le esigenze, le problematiche per poi trovare una soluzione reale”.
Lei è disponibile al dialogo con le associazioni di categoria?
“Posso preannunciarvi che inizierà un tavolo tecnico tra associazioni e amministrazione. Prima faremo una riunione fra noi per elaborare alcune proposte da sottoporre all’attenzione degli Enti sempre aventi come obiettivo la crescita territoriale. Ascoltare e dialogare sta alla base dei rapporti civili tra persone che si spendono per il sociale. Il confronto fa crescere ed, in una ottica di valorizzazione, è importante portare anche avanti le tradizioni culturali, vera caratteristica di appartenenza di un luogo”.
In base a quella che è la sua esperienza professionale si è mai dovuta scontrare con la disparità di genere e con gli stereotipi che ne conseguono?
“Da tanto tempo sono nel mondo dell’imprenditoria e non mi è mai capitato. Sono fermamente convinta che non è il genere a identificare una persona ma le idee, la disparità è un limite culturale che si è affermato nel tempo senza nessun fondamento. Non mi piace l’approccio terminologico di ‘uomo’ e ‘donna’ esistono invece nomi ed esperienze, dire ad esempio ‘è meglio che lo faccia una donna’ è sbagliato e limitante”.