Mandorlo in Fiore nel segno della contaminazione - QdS

Mandorlo in Fiore nel segno della contaminazione

Irene Milisenda

Mandorlo in Fiore nel segno della contaminazione

venerdì 17 Gennaio 2020

Presentato il programma della kermesse che si svolgerà dal 28 febbraio all’8 marzo. Una festa dedicata alle tradizioni popolari di tutto il mondo per un messaggio di pace e fratellanza.

Più festival, più folklore, più patrimoni Unesco, nel segno dello scambio e della condivisione culturale. Questa la formula della 75^ edizione del Mandorlo in Fiore.

Con l’esibizione di più di quaranta gruppi folkloristici internazionali, provenienti da Algeria, Brasile, Bulgaria, Cina, Colombia, Corea, Croazia, Egitto, Emirati Arabi, Francia, Georgia, Grecia, Honduras, Indonesia, Italia, Lettonia, Macedonia, Messico, Romania, Russia, San Salvador, Senegal, Serbia, Spagna, Turchia, Ucraina, Ungheria, Usa, ai quali si aggiungeranno i rappresentanti del territorio, la kermesse si svolgerà dal 28 febbraio all’8 marzo.

A presentare la nuova edizione della manifestazione sono stati, all’interno del Collegio dei Filippini, il direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, il sindaco Calogero Firetto, il consulente tecnico-scientifico Giovanni Di Maida e il coordinatore del progetto Sagra, Raffaele Sanzo. “Un programma articolato – detto Sciarratta – per un evento spettacolare, espressione di antiche tradizioni popolari, dove il folklore rappresenta il fattore di contaminazione culturale tra i popoli e i patrimoni immateriali Unesco diffonderanno al mondo il messaggio di pace e fratellanza tra i popoli”.

Ad aprire la kermesse, il 28 febbraio, il Festival “I bambini del mondo”, giunto alla ventesima edizione, voluto da Giovanni Di Maida e Luca Criscenzo, con la partecipazione di dieci gruppi internazionali e cinque gruppi agrigentini. Poi l’accensione del Tripode dell’amicizia, la fiaccolata dell’amicizia, la sfilata dei gruppi folkloristici sino alla Valle dei Templi e lo spettacolo conclusivo, l’8 marzo, con l’assegnazione del Tempio d’Oro, premio molto ambito e assegnato da una giuria internazionale al Tempio della Concordia ai migliori gruppi folkloristici. I presentatori del Festival saranno Anna Falchi, Sasà Salvaggio ed è prevista la partecipazione del duo comico “I soldi spicci”.

Tra gli eventi collaterali non mancheranno gli incontri con le scuole: molti appuntamenti avranno luogo al Palacongressi, al Teatro Pirandello e al Teatro della Posta che ospiterà l’Opera dei Pupi. Previsti incontri anche nei quartieri di Fontanelle, Montaperto, Villaseta, Villaggio Peruzzo, Monserrato, San Leone, Villaggio Mosè e, per far interagire la gente con i gruppi folk, sarà allestita anche una Sala-Bar dell’amicizia in piazza San Francesco, dove sarà possibile scambiarsi idee e assistere alle esibizioni dei gruppi.

“Sarà una festa – ha detto il coordinatore della Sagra, Raffaele Sanzo – diversa dagli altri anni. Utilizzo la parola contaminazione per descrivere la kermesse, perché vogliamo che le persone partecipino attivamente alla festa, vogliamo che le persone si contaminino, condividano uso e costumi con i gruppi internazionali”.

Tra le novità anche un nuovo luogo che evoca i 2.600 anni della Fondazione di Akgragas. Su sfondo blu, e con scritta bianca, un’immagine, disegnata dall’architetto Barbara Spallitta che raffigura una menade con in mano un cembalo, per esaltare il tema della danza e della musica.

Irene Milisenda

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