Messina, “Ex Sanderson sia esempio di transizione ecologica” - QdS

Messina, “Ex Sanderson sia esempio di transizione ecologica”

Messina, “Ex Sanderson sia esempio di transizione ecologica”

venerdì 23 Agosto 2024

Previsto entro fine anno l’appalto per la bonifica, con fondi Esa, dell’area inquinata in cui sorgeva l’azienda agrumicola Sanderson

MESSINA – Entro la fine dell’anno è previsto l’appalto per la bonifica ma nell’area non sorgerà nessun centro fieristico e congressuale a forma di delfino. Sulla riconversione dell’ex Sanderson, nella zona sud di Messina, non si riescono a fare passi avanti.

Definanziati dalla Regione alcuni progetti valutati “difficili da realizzare”

La Giunta regionale ha deciso nei primi giorni di agosto di definanziare alcuni progetti valutati “difficili da realizzare” e tra i quali c’è anche la riqualificazione dell’area di proprietà dell’Esa, dove sorgeva la prestigiosa azienda agrumaria messinese. L’idea progettuale della Regione non piaceva alla comunità locale e il Comitato nato nel frattempo l’ha definita “delirante”. In questi anni hanno promosso confronti e dibattiti su soluzioni condivise con la comunità di Tremestieri e dei villaggi limitrofi.

Priorità assoluta è la bonifica e messa in sicurezza del sito

“Intanto si faccia subito la bonifica finanziata dall’Esa – hanno detto – e si proceda con un piano di rigenerazione dell’area con il coinvolgimento dei cittadini”. Priorità assoluta quindi è la bonifica e messa in sicurezza del sito, una vera e propria bomba ecologica che contiene amianto, oli industriali infiltrato nel terreno e rifiuti di vario genere.

Per questa azione è pronto il progetto e ci sono anche i circa 900 mila euro che servono, fondi individuati direttamente nel bilancio dell’Ente di sviluppo agricolo. Manca solo la determina di validazione del progetto e quindi di stanziamento. Lo hanno fatto sapere dall’Esa che come organo tecnico seguirà le attività di bonifica ma sulla sua destinazione dovrà decidere la politica.

“Più di un anno fa – hanno ricordato i rappresentanti del Comitato – durante l’edizione 2023 della CoPed Summer School è stato avviato un processo di ascolto e partecipazione attiva che ha coinvolto centinaia di residenti attraverso incontri pubblici, interviste, focus group e sessioni di co-progettazione. Ciò che è emerso è la necessità di un progetto di rigenerazione per la ex Sanderson che sia un caso esemplare di transizione ecologica, tuteli i luoghi fisici e offra spazi di aggregazione, migliori mobilità e servizi, crei economia, valorizzi tradizioni e patrimonio culturale”.

Progetti in linea con questi criteri sono stati sviluppati durante la CoPed Summer School e presentati al Consiglio comunale di Messina. “Abbiamo ottenuto dall’Amministrazione comunale – hanno affermato i rappresentanti del Comitato – l’impegno a convocare un incontro per discutere del futuro dell’area. Incontro a cui verranno invitati i parlamentari messinesi all’Ars e di Camera e Senato, il presidente della Regione siciliana, gli assessori regionali competenti e l’Ente di sviluppo agricolo”.

Tutti i governi regionali che si sono succeduti si sono resi conto della potenzialità di quel sito. La fabbrica di Contesse lavorava gli agrumi utilizzando caldaie che per funzionare bruciavano oli minerali e idrocarburi. E tutto questo è proseguito fino alla dichiarazione di fallimento del 1981. In quell’area di 70 mila metri quadri, affidata poi dalla Regione all’Esa, sono stati fatti alcuni interventi di messa in sicurezza (nel 2006 e nel 2008), ma è rimasta in pessime condizioni.

Si sono susseguite denunce e inchieste giudiziarie, compresa quella della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. C’è infatti in quel sito un cimitero di rifiuti speciali, di fusti di oli minerali e sostanze chimiche. Ci sono i capannoni rivestiti interamente da eternit e che sono andati a fuoco più volte. Nel 2015 fu anche fatto un parziale intervento di bonifica con un investimento di 500 mila euro che portò all’eliminazione dello sversamento di liquidi inquinanti nel vicino torrente, a due passi dal mare.

Nella finanziaria approvata nel 2018, ad aprile, l’allora deputato Cateno De Luca ha fatto inserire una norma che sembrava potesse portare ad una rinascita del sito che aveva visto nascere nel 1895 la fabbrica a opera di William Sanderson e Arthur Barrett.

Il terreno passato all’Esa sarebbe passato al Comune di Messina e contestualmente venivano stanziati 25 milioni di euro per bonifica e riconversione. La finanziaria, prima, è stata impugnata dal Governo, poi la Consulta l’ha riabilitata; di seguito, nel 2020 l’assessore regionale all’Energia del tempo, Pierobon, dopo un sopralluogo confermò l’impegno della Regione a garantire il passaggio di consegne tra Esa e Comune di Messina ma solo buoni propositi perché nulla si è mosso, se non le manifestazioni del Comitato e in ultimo, ad agosto, la decisione di revocare il finanziamento.

La speranza è che entro il 2025 parta la bonifica

La speranza è che entro il 2025 parta la bonifica visto che già dal 2014 c’è un Piano di caratterizzazione realizzato dalla struttura del commissario emergenza bonifiche.

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