Messina, sistema sociale fragile, che produce nuovi poveri - QdS

Messina, sistema sociale fragile, che produce nuovi poveri

Lina Bruno

Messina, sistema sociale fragile, che produce nuovi poveri

sabato 16 Dicembre 2023

Cresce il numero delle famiglie che si rivolgono agli enti assistenziali per avere un supporto, mentre le istituzioni cercano di arginare le criticità in atto avviando ulteriori strumenti di sostegno a chi è in difficoltà

MESSINA – Aumenta anche in città il numero delle famiglie costrette a rivolgersi ad associazioni, mense e centri d’ascolto per avere un supporto. I beneficiari di aiuti in beni di prima necessità, secondo il ministero delle Politiche sociali, sono passati dai 17 mila del 2019 ai quasi 30 mila del 2022. A questi numeri si devono aggiungere quelli di altre forme di sostegno messe in campo da Comune, Caritas e associazioni di volontariato.

I dati del 2023 seguono questo trend, alimentato dalla sospensione per molti del Reddito di cittadinanza e dall’impossibilità di sostituirlo con un reddito da lavoro mentre non è ancora entrato a regime l’assegno di inclusione. Il peso del divario tra chi non ha un’entrata economica e in alcuni casi neppure una casa e chi nell’euforia dello shopping affolla negozi e centri commerciali, sembra ancora più insostenibile nel periodo natalizio. È proprio in questi giorni che emergono meglio le contraddizioni: da una parte le strade affollate piene di luci, di iniziative culturali e commerciali; dall’altra senzatetto sui cartoni e le file davanti alle mense per i poveri.

In questo periodo si susseguono eventi di solidarietà e raccolte fondi

Ma è in questo periodo che si susseguono maggiormente anche eventi di solidarietà e raccolte fondi per sostenere quel volontariato che cerca di andare incontro alle famiglie disagiate tutto l’anno. Le difficoltà di una fascia sempre più ampia di popolazione ha spinto anche le istituzioni ad attrezzarsi con azioni mirate. A settembre è nato a Messina – dalla collaborazione tra Comune, Inps e Centro per l’Impiego – lo sportello unico per l’accompagnamento verso le nuove misure di contrasto alla povertà. L’esigenza è nata all’indomani dell’introduzione del Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl).

Uno sportello unico del Comune contro la povertà

L’obiettivo è evitare che la pluralità delle competenze si traduca, per il cittadino, in tempi di risposta troppo lunghi e in difficoltà di rapporti con le Amministrazioni. Lo sportello è operativo dalle ore 9 alle ore 12,30 di martedì, presso l’ufficio al piano terra di Palazzo Satellite a piazza della Repubblica e giovedì al terzo piano del Centro per l’Impiego in via Dogali. Il servizio è ancora in una fase di sperimentazione, pochi sanno della sua esistenza anche per la limitata operatività, ma è pur sempre un inizio, viene assicurato, di un percorso che potrebbe portare a risultati importanti. Ne è sicuro Gaetano Minutoli, direttore dell’Inps per il quale è fondamentale in questa fase di cambiamenti, nelle misure di sostegno, mettere a sistema tutti gli elementi in grado di rafforzare la sinergia tra gli Enti.

Per Alessandra Calafiore, assessore alle Politiche sociali, “fornire un’adeguata risposta ai bisogni e alle aspettative dell’utenza è una priorità e rappresenta un importante segmento dell’attività dell’Amministrazione comunale”.

E in realtà con la Messina social city l’Esecutivo di Palazzo Zanca si è molto attivato a sostegno delle fasce più disagiate, facendo rete con il mondo dell’associazionismo, che fa da osservatorio sul territorio insieme agli sportelli di ascolto, con gli assistenti sociali del Comune, aperti da alcuni mesi nelle sei municipalità.

Anche la Caritas in campo

Strumento per rilevare il peso del disagio è anche l’Osservatorio della Caritas con i punti di ascolto nelle parrocchie e gli approfondimenti per aree tematiche che si trasformano in progetti e interventi. Molti scenari di povertà con al centro l’esclusione sociale in ascesa sono raccontati nella dodicesima edizione del Report 2022/2023, realizzato dall’Arcidiocesi e dalla Caritas diocesana. La solitudine degli anziani, la crescita delle diseguaglianze, lo stigma nei confronti delle persone vulnerabili, il disagio abitativo. Il report della Caritas non è solo registrazione di dati ma si avvale ormai di contributi di molte professionalità diventando sempre più strumento di lavoro. La povertà è analizzata nei suoi molteplici aspetti ma ci sono anche spunti per avviare cambiamenti.

Enrico Pistorino, coordinatore dell’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse, ha parlato di una “fragilità del sistema. Una fragilità che ha incrinato la fiducia nel futuro soprattutto tra i giovani. Mentre aumentano i divari territoriali e le forme di disgregazione sociale, cresce la sfiducia nei confronti delle forme di partecipazione. I giovani, hanno bisogno di modelli educativi, di valori che diventeranno il loro patrimonio”.

Padre Nino Basile direttore della Caritas ha ribadito che “anche la Chiesa ha capito l’importanza di lavorare in sinergia. Solo così, camminando insieme ad altri soggetti, mettendo in comune professionalità, capacità, si ottiene la forza per una società più a misura d’uomo”.

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