Messina verso il recupero del suo affaccio a mare - QdS

Messina verso il recupero del suo affaccio a mare

Messina verso il recupero del suo affaccio a mare

sabato 19 Ottobre 2024

È stato aggiudicato il concorso per la riqualificazione urbanistica e funzionale dell’area demaniale marittima tra i torrenti Boccetta e Annunziata. La proposta vincitrice punta a valorizzare questa porzione del waterfront

MESSINA – Entra nel vivo il primo importante processo di apertura della città verso il mare. È stato infatti aggiudicato il concorso di progettazione per la riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale dell’area demaniale marittima tra i torrenti Boccetta e Annunziata.

Concorso indetto dall’Autorità di Sistema portuale dello Stretto

A vincere il concorso indetto dall’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, è stato il raggruppamento temporaneo di professionisti costituito da Guendalina Salimei TStudio (capogruppo) e Ai Engineering s.r.l., Ai Studio – Associazione professionale, Akkad Società di ingegneria srl, Urban Future Organization s.r.l., Fabio Nicita, AG&P greenscape S.r.l. e Studio Associato “Miceli Ingegneri Associati”. Dopo una serie di dibattiti promossi dall’ex presidente Mario Mega che hanno coinvolto istituzioni, stakeholder e cittadini, sono nati le linee guida per il bando. La procedura è stata indetta ad agosto 2023 utilizzando la piattaforma telematica del Consiglio nazionale degli architetti e si è stabilito di applicare una istruttoria a due livelli in considerazione della complessità della prestazione oggetto dell’affidamento e del fatto che la progettazione avrebbe riguardato opere di tipologie diverse e di elevata rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, paesaggistico, storico-artistico, ma anche di valore sociale e culturale. La Commissione ha dovuto valutare in una prima fase le 39 proposte pervenute.

La partecipazione al secondo grado è stata invece riservata agli autori delle 5 migliori proposte, che – sviluppate nel rispetto dei costi, degli atti del concorso e delle prestazioni richieste – sono state esaminate dai commissari ai fini della predisposizione della graduatoria finale. “Il bando ha richiesto ai candidati di sviluppare la propria proposta per questa porzione di waterfront cittadino, – si legge nella nota dell’Adsp dello Stretto,- guardando a tre ambiti tematici per generare effetti benefici e significativi sull’intera città. Nel primo c’è qualità, benessere, sostenibilità; nel secondo attrattività, creatività e inclusività e nel terzo tutela, valorizzazione, uso sostenibile del patrimonio naturale, culturale e architettonico”.

Il vincitore del concorso dovrà completare gli elaborati

La proposta progettuale che si è aggiudicata il primo premio del concorso di idee rappresenta il Masterplan per la riqualificazione delle aree in discussione. Il vincitore del Concorso, entro 60 giorni dalla proclamazione, dovrà completare gli elaborati concorsuali, redigendo per la parte di pianificazione il Piano di inquadramento operativo, con gli elaborati necessari per le successive fasi approvative, e per la parte di progettazione, il progetto di fattibilità tecnica ed economica.

L’Adsp organizzerà nei prossimi giorni un evento pubblico nel corso del quale saranno premiate le 5 proposte ideative classificatesi e saranno presentati gli elaborati grafici e i rendering per consentire alla cittadinanza di poter finalmente “immaginare” quale possa essere il futuro del fronte mare di Messina. E questo futuro lo aveva tratteggiato l’Ordine degli architetti di Messina con il presidente Pino Falzea, durante la fase del dibattito pubblico. “La città deve riconquistare il suo affaccio a mare e deve finalmente poter riabbracciare e proiettarsi anche fisicamente verso la piazza principale della città: lo Stretto”. Se lo Stretto è una piazza, non si può pensare che ci si possa solo affacciare o entrare o attraversare con dei veicoli.

Così come nella città storica una piazza principale è innanzitutto uno spazio pedonale, anche una piazza d’acqua, soprattutto una al centro del Mediterraneo, deve essere accessibile e fruibile fisicamente e protetta per i pedoni, ma anche per i ciclisti. Almeno un tratto importante del suo “prospetto” deve permettere una fruibilità come spiaggia urbana per la balneazione, come lo era già peraltro fino agli anni ’60. Quindi si riserverà un importante tratto del lungomare del Ringo alla balneazione (come era una volta con i bagni Vittoria e Principe Amedeo) e a tutte le attività sportive e ricreative con questa compatibili.

Riappropriarsi della spiaggia fondamentale

Concetto ribadito dalla professoressa Marina Arena, tra le componenti della commissione giudicatrici del concorso, che aveva ribadito come “riappropriarsi della spiaggia della balneazione”, sia fondamentale passaggio per garantire la continuità città /mare. Il lungomare può e deve divenire un reale spazio pubblico, per il quale si prevede una pluralità di funzioni, di attività, di socialità mantenendo le attività che funzionano e che non ostacolano il processo di apertura verso il mare. Uno strumento di riferimento non potrà che essere il nuovo Piano regolatore del Porto di Messina, approvato nel 2019 dopo una lunghissima procedura autorizzativa, anche se molte cose sono nel frattempo cambiate negli spazi portuali.

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