Anche nel 2023 alcune categorie di lavoratrici potranno chiedere il prepensionamento con "Opzione Donna": ecco come funziona.
Nel 2023 sarà possibile il prepensionamento con “Opzione Donna”, termine che appare per la prima volta come rubrica dell’art. 16 del decreto legge 28 gennaio 2019 e convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2919, n. 26 (anche se in precedenza l’art. 1, comma 9, della legge 231 del 2004 già prevedeva un anticipo pensionistico per le donne lavoratrici).
La prima delle citate leggi (D. L. n. 4/2019) prevedeva il prepensionamento in argomento entro il 31 dicembre 2020, il quale termine veniva varie volte prorogato fino al prossimo 31 dicembre 2023, così prorogato dall’art. 1, comma 292 della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di bilancio 2023).
Opzione Donna, cos’è e come funziona nel 2023
Il presente anticipo pensionistico è rivolto alle lavoratrici del settore privato e pubblico che svolgono lavoro dipendente e autonomo con anzianità contributiva di almeno 35 anni e un età anagrafica non inferiore a 60 anni (ridotta di un anno per ogni figlio fino al massimo di due figli).
Tale età non è soggetta all’aumento in base all’aspettative di vita. Chi intende usufruire di Opzione Donna nel 2023, dovrà possedere i requisiti citati al 31 dicembre 2022. È opportuno sottolineare che possono accedere al prepensionamento in esame dal 1° gennaio 2023, anche coloro le quali hanno maturato i prescritti requisiti in anni precedenti al 2022.
Requisiti per accedere al pensionamento “Opzione donna”
Possono accedere al prepensionamento con “Opzione Donna” le lavoratrici che:
- assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità. Bisogna che le richiedenti abbiano compiuto i 79 anni di età o siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
- hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
- sono lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale nella struttura per la crisi d’impresa. Per le lavoratrici di quest’ultima categoria, la riduzione massima di due anni del requisito anagrafico di sessanta anni si applica a prescindere dal numero di figli.
Come fare domanda
Anche nel 2023 domande di pensionamento con “Opzione Donna” sono presentate online all’INPS in uno dei seguenti modi:
- attraverso il servizio dedicato, tramite Contact Center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da rete mobile;
- tramite enti di patronato e intermediari INPS;.
- direttamente inviate dall’interessata con le proprie credenziali di accesso le (SPID o Carta nazionale dei servizi) al sito dell’INPS www.inps.it accedendo alla sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”. Una volta effettuato l’accesso e scelta l’opzione “NUOVA DOMANDA” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza:
- per la pensione anticipata con Opzione Donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.
Devono essere selezionati, in tutti i casi, il Fondo e la Gestione di liquidazione.
Contributi utili
Quali contributi sono utili al fine del prepensionamento con Opzione Donna? Valgono i contributi:
- obbligatori;
- da riscatto o da ricongiunzione;
- volontari e figurativi.
Si conteggiano, quindi, i versamenti per il riscatto della laurea. Sono esclusi invece i contributi figurativi accreditati per malattia e disoccupazione dei lavoratori dipendenti privati.
Occorre dire che la presente pensione è calcolata con il sistema contributivo, cioè le rate pensionistiche sono calcolate soltanto in base ai contributi accreditati.
Il personale scolastico e quello dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) dovranno presentare la domanda di prepensionamento entro il prossimo 28 febbraio 2023. Il relativo trattamento pensionistico decorrerà dall’inizio dell’anno scolastico per il primo (personale scolastico) e dall’inizio dell’anno accademico per il secondo (personale dell’AFAM) successivo.
Salvatore Freni