Quando la politica è uno scherzo e viceversa - QdS

Quando la politica è uno scherzo e viceversa

Pino Grimaldi

Quando la politica è uno scherzo e viceversa

sabato 04 Novembre 2023

Due gentildonne imburrate nel tempo del loro splendore politico circondate da servizi di sicurezza, protezione, consiglieri, staff – nel caso – una Regina che è stata storia già durante la sua vita ed una romana di Roma che si trova ad essere primo ministro d’ Italia. Persone che si immagina non potere commettere gaffe o esser vittime di scherzi, tale è la “copertura” rappresentando una Nazione: ieri la UK, oggi l’Italia.

Ad ambedue – ma anche ad altre dalla Merkel a scendere e salire – è accaduto ciò che può sembrare impossibile, ma che appunto perché tale fa notizia. News che a parte i risvolti legati alla sicurezza, induce allegria e non rabbia come sta accadendo da noi per essere stata “presa in giro” la nostra primo ministro da due comici russi tali (nome d’arte) Vovàn e Lexus che sono riusciti ad avere una telefonata spacciandosi l’uno per presidente dell’Unione Africana argomentando su problemi attuali: guerre, emigrati, fame: per un quarto d’ora con baci ed abbracci finali.

Tutto deliziosamente non vero! Uno “scherzo” cui i due comici sono adusi avvenuto il 18 Settembre scorso e venuto alla luce in questa settimana perché il video è stato diffuso da una stazione Canadese facendo ridere di cuore gli spettatori. Come accadde quando la Regina Elisabetta II si vide entrare a Buckingham Palace, nella sua camera da letto (sic) uno stralunato che gridava frasi sconnesse. La Regina, imperterrita, gli disse “good morning” e con reale indifferenza anziché chiamare guardie ed eserciti, continuò ad indossare la vestaglia e con tranquillità uscì dalla camera per andare a fare colazione lasciando ad altri la soluzione dell’accaduto. La UK rise di cuore, pare che altrettanto ebbe a fare Elisabetta, ed il tutto diede un tocco di umanità borghese a Sua Maestà che guadagnò punti nei sondaggi!

I Latini ovviamente avevano previsto occasioni strane e non prevedibili sentenziando “in rebus adversis cognoscitur homo”; perché è quando accade qualcosa di impensabile che viene fuori chi siamo nell’essere del nostro Io, momenti in cui non siamo interpreti della vita ufficiale, ma solo e solamente noi stessi.

I media Italiani hanno scritto di tutto sul caso nel quale appare ovvio che la Meloni è la vittima e che le responsabilità sono da attribuire al corpo diplomatico di Palazzo Chigi che ha più funzionari di una Ambasciata all’Estero. Talò Ambasciatore di lungo corso ne è il capo e da gentiluomo quale è ha già ammesso l’errore in cui si è caduti, aprendo una inchiesta. Il primo Ministro ufficialmente non ha commentato: si è trovata dentro come sarebbe accaduto a chiunque. Ma non l’abbiamo visto riderci sopra, forse perché, santa creatura, ha ben altro per la testa. Qualcuno pretende che si sarebbe dovuta insospettire per l’inglese che adoprava il suo interlocutore, ma era accettabile per un Africano.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Ma una stretta ai nostri servizi perché “scherzi” tali non accadano è d’uopo.

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