Riapertura discoteche, Grasso (Silb), "Creare bolle covid free" - QdS

Riapertura discoteche, Grasso (Silb), “Creare bolle covid free”

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Riapertura discoteche, Grasso (Silb), “Creare bolle covid free”

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martedì 25 Maggio 2021

Qds ha intervistato il presidente di Silb Palermo - l'associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo - che rivela: "Abbiamo richiesto test evento sul modello Barcellona".

Uno dei settori “dimenticati” dalle istituzioni, quello che, salvo nuovi cambiamenti, dovrebbe tornare a “suonare” la carica – mai verbo più adatto – a partire dall’1 luglio. Solo chi avrà ricevuto il vaccino anticovid 19, o chi possiederà un certificato di guarigione dal coronavirus o avrà effettuato un tampone con risultato negativo nelle 48 ore precedenti, potrà accedere a sale da ballo e discoteche.

Qds.it tocca questi temi con Vincenzo Grasso, presidente Silb Palermo, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, e e vicepresidente Fipe Palermo.
E, ovviamente, non si può che partire dal piano vaccinale, che appare oggi l’unico elisir per tornare alla normalità, compreso per quel settore, quello della nightlife, che, come definisce lo stesso Grasso, è stato considerato un “capro espiatorio” dimenticato dalle istituzioni.

“Il nostro settore rientra tra le poche attività che non ha ancora riaperto i battenti. Nonostante ciò non ci siamo persi d’animo, abbiamo lavorato sodo in questi mesi per permettere una riapertura in sicurezza. Io sono coordinatore della “Commissione Salute”, costituita a ottobre 2020, che al suo interno ha degli esperti del settore in materia di logistica della sicurezza, e un’équipe medica che ha contribuito con il parere medico-scientifico. Nel team ci sono nomi importanti: il professor Antonio Cascio, primario d’infettivologia al Policlinico di Palermo, il dottor Enrico Alagna, medico dirigente del dipartimento di prevenzione. Abbiamo avuto anche il supporto del professor Matteo Bassetti (direttore dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ndr.)”.

Poi, entrando nel merito dell’ipotesi di una riapertura anticipata ma con una percentuale dimezzata degli ingressi – in base alla capienza dei locali, perlopiù semi-aperti in vista della stagione estiva – Grasso risponde: “Non abbiamo previsto, all’interno del nostro protocollo, una riduzione al 50% perché l’obiettivo è quello di creare delle vere e proprie bolle covid free.

Alla luce di quello che è accaduto lo scorso anno, in quelle poche settimane di riapertura, che hanno etichettato la movida come un principale luogo deputato al diffondersi del contagio, abbiamo studiato un sistema che permetta non soltanto di far lavorare noi imprenditori, ma anche di far divertire gli utenti in sicurezza, perché saranno tutti negativi al tampone delle ore precedenti o già vaccinati”.

Quindi mostriamo al presidente Silb i video che si rincorrono sui social del primo week-end di Palermo in zona gialla. Assembramenti notturni incontenibili, specie tra i giovani: sono immagini che parlano da sole.
Chiediamo a Grasso di commentarle, alla luce del drammatico peso economico imposto dalle chiusure che ha logorato i proprietari di sale da ballo e discoteche, tra gli imprenditori più colpiti dalle conseguenze della pandemia: “Questo tema lo abbiamo posto all’attenzione delle istituzioni, perché i nostri locali potranno garantire un divertimento in sicurezza a differenza che in strada, dove i giovani fanno meno attenzione alle norme anticovid, cosa che non accadrebbe in locali sicuri che seguono rigidi protocolli. Oggi più che mai è necessario immaginare una riapertura dei nostri locali, perchè ciò permetterà un maggior controllo”.

Infine, una chiosa sul concertone-esperimento riuscito a Barcellona, che ha registrato contagi pari allo zero. Riusciremo a vedere presto qualcosa di simile in Sicilia?
“Assolutamente sì. Noi abbiamo previsto la sperimentazione del nostro protocollo. Nei scorsi giorni abbiamo inviato sia al Ministero della Salute che, per competenza, al Comitato tecnico scientifico e all’Istituto superiore di Sanità, la richiesta di effettuare due eventi test, uno a Gallipoli, in un locale all’aperto e uno a Milano, al chiuso. In entrambi i casi abbiamo redatto due protocolli sperimentali che descrivono l’applicazione del nostro protocollo generale creato per la riapertura dei locali da ballo. Il contenuto, oltre al tampone nell’arco delle 36 ore precedenti e la vaccinazione, prevede un tampone in entrata per tutti gli utenti e un tampone sei giorni dopo che l’evento si è svolto. Questo per creare un medical report completo del test evento sperimentale”.

Gioacchino Lepre

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