Così il segretario generale di Unioncamere Sicilia, Santa Vaccaro, commenta le novità del Dl Sud. “In Sicilia alcuni settori più in difficoltà ma il tessuto economico mostra dinamicità”
PALERMO – Sono 3.944 le nuove iscrizioni presso i registri delle Camere di Commercio siciliane secondo le elaborazioni dell’Osservatorio economico di Unioncamere regionale.
A tal proposito il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Santa Vaccaro, segretario generale dell’Ente.
Come supportare le imprese per confermare o fare ancora meglio? E quali settori sono rimasti indietro?
“Unioncamere Sicilia, che è la ‘casa’ di tutte le imprese, anche quest’anno mette a disposizione degli imprenditori diverse azioni mirate a rafforzare la dinamicità del tessuto economico dell’Isola. Dinamicità che si manifesta nella forte nascita di imprese innovative (oltre 1.500 nel terzo trimestre di quest’anno), nel continuo trend di crescita dell’edilizia sostenuto dagli investimenti del Pnrr e dagli effetti residui del Superbonus, e nella ripresa del settore turistico che, se non fosse intervenuto l’incendio all’aeroporto di Fontanarossa, sicuramente, soprattutto in Sicilia orientale e meridionale, avrebbe registrato risultati ancora migliori di quelli positivi ufficializzati dall’assessorato regionale. La ripresa del turismo va ulteriormente agganciata e favorita in quanto il settore rappresenta il 6% del Pil della regione e la sua potenzialità di crescita in condizioni normali supera il 10% annuo. Senza dimenticare il commercio, che sta soffrendo a causa dell’inflazione e del calo dei consumi delle famiglie; l’agricoltura che quest’anno ha subito le pesanti conseguenze degli incendi e dei cambiamenti climatici; e il manifatturiero che sconta l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Come dicevo, proprio abbiamo presentato a Palermo la piattaforma ‘Servizio Nuove Imprese’, che aiuta i giovani, e non solo, ad avviare proprie attività imprenditoriali e ad acquisire le necessarie competenze. Servizio che è presente presso tutte le Camere di commercio con sportelli dedicati. A supporto dell’agricoltura e dell’industria della trasformazione, oggi e venerdì protagonista sarà l’internazionalizzazione delle imprese, per cercare di recuperare la perdita di export del 17,2% subita dalla Sicilia nei primi sei mesi dell’anno: infatti, organizziamo sempre a Palermo oltre 250 incontri fra 83 imprese siciliane dell’agroalimentare e 18 buyer esteri, allo scopo di aprire nuovi canali commerciali per le merci prodotte nell’Isola. Per il turismo, anche quest’anno assegneremo il ‘Marchio ospitalità italiana’ alle migliori strutture ricettive fortemente legate al territorio; e, con l’obiettivo di allungare le stagioni per consolidare e incrementare i flussi di visitatori, a dicembre sperimenteremo con la Camera di commercio di Trapani il progetto ‘Aspettando il solstizio d’inverno’, modello inedito di sinergia pubblico-privato che metterà a sistema tutte le realtà del territorio al servizio di chi vuole organizzare una vacanza particolare. Il progetto sarà poi replicato nelle altre province. Infine, proseguono i progetti per l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese, così come il nuovo percorso che abbiamo avviato con università e professionisti allo scopo di favorire in Sicilia la nascita di Comunità energetiche rinnovabili in grado di mettere a disposizione stock di energia a basso costo”.
La Zes unica può essere un’opportunità per la Sicilia o ritiene che possa recare problemi?
“Il decreto ‘Sud’ contiene una prima importante riforma, che consente, all’interno di un ‘Patto’ fra lo Stato e le singole Regioni, di razionalizzare la programmazione, gestione e spesa dei fondi comunitari, nazionali e regionali in una visione d’insieme che parte dagli investimenti principali del Pnrr, del Fondo complementare, dei Pon e dei Fondi di coesione e che a cascata si estende in una logica conseguenza a tutte le realtà territoriali. Ad esempio, programmare la realizzazione della viabilità secondaria per collegare le aree interne e periferiche alle autostrade, nonché delle linee ferroviarie per connettere le città d’arte all’Alta velocità. Questo metodo dovrebbe consentire di evitare ritardi e sprechi. In questo contesto, in base a come sarà scritto il regolamento di attuazione, la Zes unica del Mezzogiorno può funzionare ottimamente, anche se penso che, oltre alla centralizzazione del potere decisionale, sia necessario mantenere le strutture periferiche di raccordo con i territori, per evitare che le imprese più piccole che vogliano investire non riescano a raccordarsi con la cabina di regia a Palazzo Chigi che dal 2024 prenderà il posto delle attuali strutture commissariali. Certamente, comunque vada, ritengo che sia un enorme vantaggio potere estendere i benefici fiscali, contributivi e finanziari a chiunque voglia investire nel Mezzogiorno e in Sicilia. E in questo senso la rete delle Camere di commercio è pronta a fare la propria parte promuovendo all’estero i territori e le opportunità di business, fornendo al contempo informazioni agli imprenditori locali”.