Gli imputati, detenuti da agosto scorso, hanno rinunciato all’abbreviato dopo che il gup ha respinto le richieste istruttorie dalle quali dipendeva la scelta del rito alternativo.
È stata rinviata d’ufficio al 24 maggio, per l’incompatibilità di uno dei giudici del collegio, l’udienza del processo ai sei accusati per lo stupro al Foro Italico.
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Gli imputati, detenuti da agosto scorso, hanno rinunciato all’abbreviato dopo che il gup ha respinto le richieste istruttorie alle quali avevano subordinato la scelta del rito alternativo. Per lo stupro di gruppo è già stato condannato separatamente l’unico indagato che all’epoca dei fatti era minorenne.
Lo stupro del Foro Italico: la richiesta di rito abbreviato
Il gup del tribunale di Palermo ha detto no al rito abbreviato per i sei imputati maggiorenni dello stupro di gruppo al Foro Italico. Cristina Lo Bue, inoltre, nell’udienza preliminare per lo stupro al Foro Italico ha anche ammesso sette delle undici parti civili che si erano presentate alla prima udienza preliminare.
Il giudice ha respinto la richiesta, presentata dai difensori dei sei imputati, di abbreviato condizionato a una nuova audizione della vittima, su circostanze specifiche. Queste sarebbero emerse da nuove acquisizioni investigative, come audio e messaggi vocali provenienti da terze persone.
La giovane era già stata ascoltata da un altro Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, qualche mese fa. Le richieste avanzate dagli avvocati come sentire di nuovo la vittima e portare nuove prove sono state respinte dal gup.
Il rito ordinario
Così gli avvocati dei sei hanno deciso per il rito ordinario, in cui senza gli sconti del rito alternativo, rischierebbero pene molto pesanti. Il materiale reperito dalle difese non era stato ammesso fra le carte del procedimento e dunque la decisione del giudice era in qualche modo attesa.
La richiesta del rito abbreviato era condizionata da tre richieste. E cioè l’acquisizione di una consulenza sui tabulati telefonici della vittima, la convocazione di un amico e una nuova audizione della diciannovenne. Il gup Cristina Lo Bue ha respinto sia la nuova audizione della presunta vittima e la convocazione di un amico e ha accolto la sola condizione relativa alla perizia. A quel punto la difesa ha optato per il rito ordinario.
Oltre ai sei adesso in udienza preliminare per lo stupro al Foro Italico, c’è un settimo imputato. Il ragazzo il 7 luglio non aveva ancora compiuto la maggiore età, da lui raggiunta pochi giorni dopo. Per questo il diciottenne è stato processato in abbreviato dal Gup del tribunale dei minori Maria Pino, che lo ha condannato a otto anni e otto mesi, pena superiore rispetto alla richiesta del pm Gaetano Guardì.