Il Telamone pronto a svettare sulla Valle dei Templi - QdS

Il Telamone pronto a svettare sulla Valle dei Templi

Il Telamone pronto a svettare sulla Valle dei Templi

mercoledì 21 Febbraio 2024

Lo “svelamento” avverrà giovedì 29 febbraio alle 11 nell’area archeologica e sarà il cuore di una grande operazione di musealizzazione dell’intero sito. Il colosso è di quasi otto metri di altezza

AGRIGENTO – Nella Valle dei templi di Agrigento è appena stata completata la ricostruzione della figura-simbolo della potenza di Zeus che, secondo il mito, costrinse i giganti sconfitti a sorreggere in eterno il “peso” del tempio a lui dedicato.

Telamone, un colosso di quasi otto metri di altezza

Un colosso di quasi otto metri di altezza, un Telamone immenso che nasce dall’accorpamento di alcune grandi statue, le stesse che erano sistemate tra le colonne del famoso tempio di Zeus Olimpio, di cui sono giunte a noi solo le rovine.

Il tempio era collocato su di una gigantesca piattaforma rettangolare, su cui si ergeva un basamento di cinque gradini, di cui l’ultimo alto il doppio degli altri, per formare una sorta di podio e isolare il tempio dall’ambiente circostante. Il tempio era chiuso da un muraglione di recinzione, caratterizzato all’esterno da semicolonne di ordine dorico, la cui altezza ipotetica è stata valutata in più di diciotto metri. All’esterno erano presenti figure colossali (di circa 8 metri) di Giganti – i Telamoni appunto -, colti nell’atto di sorreggere con la forza delle braccia la trabeazione del tempio e posti negli spazi tra le semicolonne su mensole alte circa undici metri.

Dei resti dei Telamoni ritrovati durante gli scavi, quello che vanta il maggiore stato di conservazione è custodito nel Museo Archeologico Regionale di Agrigento, addossato alla parete di fondo della sala “Cavallari”. La statua, alta 7,65 metri, è la più grande dell’antichità in Sicilia e tra le più grandi dell’intera arte greca.

Il colosso su cui è stata fatta la manutenzione, poggia su una struttura in acciaio corten, che supera da sola i dieci metri. È stato realizzato combinando blocchi originali e frammenti scoperti già nel 1920 e conservati nell’area del tempio che appartenevano a diversi telamoni.

Sarà il cuore di un’imponente operazione di musealizzazione dell’intera area sulla base degli studi condotti da alcuni anni dal Parco della Valle con l’Istituto archeologico germanico.

Lo “svelamento” del Telamone sarà giovedì 29 febbraio, alle 11, nella Valle dei templi.

Presenti il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani; l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato; il direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei templi, Roberto Sciarratta; il sindaco di Agrigento, Francesco Micciché; il prefetto di Agrigento, Filippo Romano; il curatore del progetto di musealizzazione, Carmelo Bennardo, e l’esperto scientifico del progetto, Alessandro Carlino.

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