Dopo numerosi disagi per i cittadini è stato individuato un tubo di ferro arruginito che ha causato i problemi sulla qualità del liquido e sono stati avviati i conseguenti interventi di ripristino
TRAPANI – Finalmente risolto il rebus dell’acqua inquinata. Dopo settimane di ricerca del punto in cui l’acqua reflua andava a confluire nelle condutture dell’acqua potabile, è stato finalmente individuato un tubo di ferro arrugginito, che risale ai tempi della costruzione delle case popolari o, forse, della Caserma dei vigili del fuoco. Si tratta in ogni caso di una tubatura che non fa parte direttamente della condotta comunale, ma di un allaccio che attraversava una fognatura. Nel tempo si è crepato e ha causato il danno che ha coinvolto diverse zone della città della Sicilia orientale.
Risolto definitivamente il problema dell’acqua inquinata a Trapani
Finalmente scoperto il punto incriminato da cui è stata possibile l’infiltrazione delle acque reflue nelle condotte comunali, i lavori di sostituzione del tratto arrugginito sono state immediatamente svolti e le prime analisi hanno dato riscontri positivi. Insieme a questa operazione è stato avviato il lavaggio completo della condotta per la risoluzione definitiva del problema.
Sin dall’inizio del mese di dicembre scorso, infatti, erano stati diversi i cittadini che avevano segnalato acqua torbida e puzzolente proveniente dai rubinetti di casa, e il sindaco era intervenuto con il divieto dell’utilizzo dell’acqua per gli usi idropotabili nella via Nicolò Fabrizi, nel tratto compreso tra via Livio Bassi e via Nausicaa, in via Nino Bixio, nello stesso tratto, in via XX Settembre, da via Bixio a via Col, Romej, in via Nausicaa dalla via dei Geranei a piazza XXI Aprile e nella stessa piazza; successivamente, era stato allargato il divieto anche alla via Dalmazia e alla via dei Mille, tra piazza XXI Aprile e via Livio Bassi. Gli esiti degli esami di laboratorio sui campioni prelevati in due condomini, uno in via Nausicaa e l’altro in via Nicolò Fabrizi, hanno poi confermato la non conformità del liquido ai parametri imposti per legge. Da qui l’immediato intervento delle autorità cittadine per vietarne l’uso. In parallelo, si è intervenuti con la distribuzione di acqua attraverso le autobotti del Comune.
Si è quindi proceduto alla ricerca del danno attraverso l’uso di videocamere specifiche, per evitare la rottura del manto stradale. Già a novembre erano arrivate delle segnalazioni di un odore sgradevole proveniente dai rubinetti da parte di alcuni residenti in via Regina Elena e via Cassaretto, tanto da necessitare la bonifica immediata delle cisterne. Ancora, diversi cittadini hanno lamentato problemi di salute come mal di pancia e diarrea. La polemica era nata immediatamente: il Comitato centro storico di Trapani, infatti, aveva fatto sentire la propria voce denunciando la poca trasparenza dell’amministrazione comunale, che non avrebbero informato con tempestività la cittadinanza, e l’inefficienza del servizio, considerato che i cittadini stanno procedendo a proprie spese alla bonifica delle vasche.
L’Amministrazione comunale ha voluto rispondere subito alle accuse, contestando che ci siano state mancanze da parte degli uffici comunali. Secondo quanto accertato dall’assessore ai Lavori pubblici e servizio idrico integrato Vincenzo Guaiana, la prima segnalazione sarebbe giunta a distanza di otto giorni dal verificarsi dei primi cattivi odori provenienti dall’acqua di rubinetto. Una volta ricevuta la segnalazione, i tecnici sono intervenuti tempestivamente chiudendo l’allaccio, ed effettuando un prelievo per le analisi, visto che i casi di rischio per la salute pubblica richiedono, per legge, un intervento immediato. Sono anche state contattate altre persone della stessa via per capire se il problema fosse localizzato al solo stabile da cui è giunta la segnalazione o presente anche nel vicinato.