“Innovazione 3D: nuove sfide per un futuro in realtà virtuale”, questo il titolo del convegno che ha visto protagonisti i massimi esperti
Dalla riabilitazione cognitiva alla diagnosi precoce dell’Alzheimer, dall’analisi della microcircolazione arteriosa-venosa ad applicazioni e tecnologie per la virtualizzazione di siti storici e culturali ed il loro monitoraggio, fino al turismo, alla stabilità di edifici e alla manutenzione di macchine industriali. Sono questi i campi di applicazione dei dieci use case di realtà virtuale sviluppati dai partner del Progetto 3DLab-Sicilia che sono stati presentati ieri e oggi alla Torre Biologica dell’Università di Catania. Una due giorni, dal titolo “Innovazione 3D: nuove sfide per un futuro in realtà virtuale”, che ha visto confrontarsi docenti degli atenei di Catania e Palermo, del Politecnico di Milano, ricercatori, studenti, professionisti ed aziende. Nelle aule studio della Torre, in tanti hanno anche potuto partecipare alle virtual experience: indossando dei visori 3D, ci si è potuti immergere in prima persona nelle applicazioni nate dal connubio pubblico-privato e finanziato dalla Regione Siciliana.
“La stretta collaborazione tra enti privati e pubblici – sottolinea Alessandro Dal Col di Klain Robotics – ha permesso di sfruttare le numerose potenzialità del territorio siciliano e sviluppare un’infrastruttura sostenibile di realtà virtuale promuovendo l’innovazione tecnologica”. Per la professoressa Daniela Puzzo, responsabile scientifico per l’Università di Catania, “questo evento ha rappresentato una tappa significativa per il progetto 3DLab. Abbiamo avuto il privilegio di presentare i risultati raggiunti, avere ospiti illustri e coinvolgere gli studenti che si sono mostrati entusiasti di conoscere e sperimentare la realtà virtuale”. Capofila del progetto Klain Robotics che con altre 4 aziende – Adamo, Behaviour Labs, Oranfresh e Software Engineering -, tre istituti di ricerca – Iemest di Palermo, Irccs Oasi Maria SS. di Troina, Parco Scientifico e Tecnologico – le Università di Catania e di Palermo, hanno realizzato laboratori e applicazioni che sfruttano la realtà virtuale. Il 16 giugno, allo IEMEST di Palermo, il secondo e ultimo evento di chiusura del progetto. Anche in quel caso, questi dieci casi di utilizzo della realtà virtuale usciranno dai laboratori per farsi toccare con mano e svelare il potenziale e la vastità dei campi della tecnologia 3D. In campo medico sono stati sviluppati i casi studio ADnet, CoReV-Lab e Simam. Nel caso di ADnet, la tecnologia immersiva aiuta nella diagnosi precoce delle demenze, permettendo un intervento terapeutico tempestivo e migliorando le prospettive di cura per i pazienti. La cura della demenza è invece al centro di CoReV-Lab, un sistema di riabilitazione cognitiva attraverso la realtà virtuale per migliorare le abilità funzionali delle persone con demenza. Simam, invece sfrutta la visualizzazione 3D per l’analisi non invasiva della microcircolazione e una valutazione accurata dei processi terapeutici. Turismo 4.0, Unesco VR e Nairobi il nome dei tre use case nei beni culturali. Le prime due tecnologie di realtà virtuale e aumentata consentono di esplorare da qualunque luogo al mondo, anche seduti sul divano, luoghi affascinanti come la necropoli di Pantalica, il borgo di archeologia industriale della Cunziria e il Castello Manfredonico di Mussomeli. Nairobi (Navigating autonomously indoor routes by observing building information) è invece un assistente intelligente indossabile, che permette di navigare l’ambiente indoor in cui l’utente si trova. Sul turismo si è concentrata l’attività del progetto Beehive virtual tour, un modello tridimensionale per un tour virtuale della Torretta A (Torretta Grande), al Parco Trevelyan – Giardino pubblico di Taormina, un’architettura al momento non fruibile. All’utilizzo di tecnologie immersive nel turismo enogastronomico ha pensato VR Tasting, un innovativo percorso di degustazione dell’olio in realtà virtuale. Di grande rilevanza anche l’applicazione Monrad, che sfrutta il tracciamento delle radiazioni cosmiche per monitorare la stabilità statica di edifici, con una precisione millimetrica. In ambito industriale, infine, VCC crea un sistema di assistenza da remoto alla clientela sulle vending machine, per ridurre al minimo il tempo di fermo macchina.