Il segretario di Stato americano dell'epoca di George W.Bush accusa Trump, "mente in continuazione". Altrettanto dura la risposta del presidente in carica, "Colin è un vero truffatore, ci portò a disastrose guerre in Medio Oriente"
Le vistose spaccature tra i repubblicani cominciano a evidenziarsi negli Usa.
Ieri Colin Powell, segretario di Stato americano sotto la presidenza di George W.Bush e primo afroamericano a ricoprire questo ruolo, ha detto che Donald Trump non andrebbe rieletto perché “mente in continuazione”.
“Non credo – ha affermato – che Trump sia stato un presidente efficace. Mente in continuazione. Ha cominciato a mentire il giorno dell’insediamento quando ha iniziato tutta una discussione su quanto grande fosse la folla presente alla cerimonia. La gente scrive libri su questa sua cosa di mentire. E non credo che questo rientri nei nostri interessi”.
“Abbiamo una costituzione – ha aggiunto – e dobbiamo seguire questa costituzione. Ma il presidente se ne è allontanato”.
Poi, a sorprese, Colin Powell ha annunciato che in novembre voterà per il candidato democratico Joe Biden, ex vicepresidente di Obama.
E ha ricordato di non aver votato Trump già nel 2016 e che “la situazione è peggiorata ora”.
“Biden è ora il candidato – ha detto – e io voterò per lui”.
Altrettanto dura la risposta di Trump, che su un tweet ha scritto: “Colin Powell, un vero truffatore, responsabile per aver portato l’America nelle disastrose guerre in Medio Oriente, ha appena annunciato che voterà per un altro truffatore, Sleepy Joe Biden”.
“Powell – prosegue il tweet – non aveva detto che l’Iraq aveva armi di distruzione di massa? Non le avevano, ma noi siamo andati in guerra!”.