“Abbiamo un ruolo importante – ha detto il presidente di Utilitalia Filippo Brandolini – perchè c’è bisogno di nuove competenze, nuove professionalità e anche percorsi di nuova formazione per i lavoratori delle nostre aziende. Abbiamo, infatti, oltre 100mila addetti impegnati nelle nostre associate. Bisogna poi lavorare sul mercato del lavoro che faciliti l’ingresso di queste nuove figure e il loro mantenimento dentro le aziende ma non dobbiamo dimenticare che occorrono anche professionalità tradizionali che in questo momento sono difficili da reperire”.
Gli istituti di formazione hanno quindi un ruolo fondamentale, soprattutto le università che devono avere con le aziende un dialogo continuo.
“Il ruolo degli atenei – ha commentato Mariachiara Zanetti, Vicerettore del Politecnico di Torino – è quello di comprendere le esigenze delle aziende, capire quali sono le nuove sfide che si profilano e fornire ai nostri studenti una formazione dedicata. Abbiamo introdotto, per esempio, nel corso di laurea di ingegneria per l’ambiente e territorio, un nuovo orientamento che riguarda l’industria sostenibile, perchè la sfida della transizione riguarda in primis proprio le industrie e le aziende quindi noi formiamo degli studenti dedicati a risolvere i problemi che questo tema pone”.
“Per le aziende che erogano servizi pubblici locali – ha detto Paolo Romano, Presidente Smat – è determinante poter aggiornare le infrastrutture e le organizzazioni interne per adeguarsi alle necessità che derivano dai cambiamenti climatici. Dobbiamo migliorare il metodo di lavoro interno. Abbiamo voluto affrontare con Utilitalia questo tema che è determinante per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei nostri servizi”.
– foto xb4/Italpress –
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