Stringere la forbice del tasso infrastrutturale - QdS

Stringere la forbice del tasso infrastrutturale

Stringere la forbice del tasso infrastrutturale

sabato 20 Ottobre 2012

La logistica arretrata costa 40 mld di euro

Il vice ministro Mario Ciaccia, venuto al nostro forum pubblicato nella pagina interna, è stato molto chiaro su quello che il Governo sta affrontando sul piano delle infrastrutture e dei trasporti.
Ho posto subito la questione della larga forbice fra Nord e Sud relativa al tasso infrastrutturale. Ciaccia mi ha risposto che il riequilibrio di tale parametro è al primo punto dell’agenda della sua attività. Ricordiamo che il ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera, si occupa delle strategie, mentre il vice ministro si occupa dei progetti concreti.
Ho elencato tutte le opere finanziate da questo Governo e chiesto quali altre avessero intenzione di finanziare nel Sud e in Sicilia. Fra le prime, il Mose di Venezia, la Pedemontana lombarda, la nuova linea della metropolitana di Milano, la metropolitana di Torino, la linea C della metropolitana di Roma, l’autostrada (contestatissima) fra Grosseto e Civitavecchia, l’Expo e così via.

Il vice ministro mi ha confermato che è all’esame la costruzione della linea ferroviaria veloce (che non è la Tav) fra Salerno e Reggio Calabria, mentre la Tav sarà costruita fra Napoli e Bari.
L’attenzione del suo dicastero vuole produrre un’integrazione fra porti, aeroporti, interporti e linee ferroviarie, in modo da potenziare fortemente la logistica che, arretrata com’è, costa oltre due punti e mezzo del Pil (40 mld €). Integrare le infrastrutture significa renderle efficienti, dividendo fra loro i compiti, per evitare doppioni inutili.
Verrà rielaborata la Legge Obiettivo (443/2001), varata a suo tempo dal governo Berlusconi su 80 opere importanti, in modo da ridurne il numero e soprattutto tagliare le procedure e dare a quelle da costruire l’ opportuna dotazione finanziaria.
A questo riguardo, ha sottolineato Ciaccia, si sta procedendo al regolamento per l’emissione dei Project bond, che sono strumenti finanziari integrati col project financing e destinati proprio alla costruzione di opere. Tali titoli godono del vantaggio fiscale della ritenuta al 12,5 come i titoli di Stato, ma non sono garantiti dallo stesso. 27 mld € di risorse saranno concentrate su poche opere.

 
Su tutte le opere vigilerà la Corte dei Conti, la quale registra i provvedimenti entro 60 giorni, mentre tutti gli appalti dovranno essere tracciati e confrontati, in modo da eliminare anomalie.
Vi è poi il capitolo che riguarda l’Europa, con la quale il Governo sta trattando per trasformare gli attuali cinque corridoi Nord-Sud in opere integrate e messe in rete, per far diventare l’Italia quello che è naturalmente, vale a dire un molo portuale verso l’Africa, con cui vanno intensificati i rapporti.
La Commissione europea, presieduta da José Manuel Durão Barroso, ha aperto un faro sulle infrastrutture italiane e, quindi, bisognerà stare in riga con gli impegni assunti.
Per migliorare le infrastrutture, ci vogliono, fino al 2020, circa 300 mld €. Queste risorse possono essere reperite in parte nel mercato, attraverso i già citati Project bond e in parte con l’emersione di risorse pubbliche conseguenti ai tagli della spesa improduttiva e dei privilegi. 

Mettere in moto in otto anni (2013-2020) 300 mld € significa creare all’incirca 2 milioni di posti di lavoro. Ecco un modo per assorbire precari e disoccupati, altro che assumere i primi pagando inutili buste paga.
Per quanto riguarda la Sicilia, l’autostrada Ragusa-Catania è interamente finanziata, mentre quella fra Siracusa e Gela, per la quale occorrono due miliardi, ha già ricevuto un finanziamento di 750 mln €.
Vi è poi la questione della giustizia civile e amministrativa, che costituisce una forte remora, perché frena le attività. Ma su questo versante la competenza è del ministro della Giustizia, Paola Severino, che sta preparando dei disegni di legge di semplificazione delle procedure.
Vi è da sottolineare il recente provvedimento che ha aumentato il contributo unificato per l’attivazione di cause amministrative e istituito la penale nel caso di attivazione incauta. Ciò costituirà uno sbarramento a chi volesse attivare l’azione legale incautamente. 
Ci auguriamo l’azione di governo possa continuare oltre aprile 2013, senza l’inquinamento di politicanti che si occupano di tutto tranne che dell’interesse nazionale.

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