“Sovraprenotazione”: si rischia di non potersi imbarcare ma ci sono le tutele. I chiarimenti dell’Aduc. Dal 2005 la situazione per i passeggeri è migliorata col regolamento Ce 261/2004
PALERMO – “Spiacente non abbiamo posti”. È la ferale notizia che un passeggero, munito di regolare biglietto e prenotazione confermata e in procinto di partire per le agognate vacanze di fine anno, può sentirsi dire in uno degli aeroporti. Si chiama overbooking (tradotto dall’inglese sovrapprenotazione) ed è un sistema che praticamente tutte le compagnie aeree adottano: vendono cioè più biglietti di quanti siano i posti a disposizione. “Saltano viaggio e nervi – afferma l’Aduc, l’associazione che tutela utenti e consumatori – e proprio per questo abbiamo voluto elencare le opzioni alle quali ha diritto il malcapitato turista”.
In caso di overbooking la compagnia aerea deve offrire al passeggero una delle seguenti scelte: rimborso del prezzo del biglietto per la parte di viaggio non usufruita oppure, in alternativa, un nuovo volo (riprotezione) con partenza il prima possibile o in data successiva più conveniente per il passeggero, a condizioni comparabili; assistenza, ovvero pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa, adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti, trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa, due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o e-mail (in questo caso l’assistenza va data in precedenza alle persone con mobilità ridotta e ai loro eventuali accompagnatori nonché ai bambini non accompagnati); compensazione pecuniaria di 250 euro per i voli, intracomunitari o internazionali, inferiori o pari a 1.500 chilometri, 400 euro per i voli intracomunitari superiori a 1.500 chilometri e per quelli internazionali tra i 1.500 e i 3.500 chilometri, 600 euro per i voli internazionali superiori a 3.500 chilometri.
“Se al passeggero – sostiene ancora l’Aduc – viene offerta la possibilità di viaggiare su un volo alternativo il cui orario di arrivo non superi, rispetto al volo prenotato, rispettivamente le due, le tre o le quattro ore, la compagnia può ridurre queste compensazioni del 50 per cento. La compensazione va pagata in contanti, con assegno bancario o con bonifico oppure, in accordo col passeggero, con buoni viaggio e altri servizi. Ovviamente il pagamento della compensazione non impedisce al viaggiatore di avanzare una richiesta di rimborso del danno ulteriore, soggettivo, subito a causa del disservizio”. Oltretutto, sempre secondo il vademecum dell’Aduc, il passeggero ha diritto alla differenza di prezzo se viaggia in una classe inferiore a quella prenotata.
Il passeggero non è tenuto a chiedere i risarcimenti e i servizi elencati perché devono essere erogati dalla compagnia aerea che deve informare i passeggeri dei loro diritti. La procedura di overbooking non è perseguibile o vietata. Le compagnie applicano le proprie normative interne per le tariffe da applicare e per i rimborsi in caso di mancato imbarco per sovraprenotazione. Dal 2005 la situazione per il passeggero è migliorata almeno in tutto il territorio dell’Unione Europea. Infatti con il regolamento Ce numero 261/2004 i diritti dei passeggeri vengono tutelati.
Le differenze con l’inserimento in lista d’attesa
La sovraprenotazione, molto utilizzata nelle compagnie aeree, significa che si accettano prenotazioni oltre il numero di posti realmente a disposizione, considerando la probabilità che al momento dell’imbarco si presenteranno dei passeggeri in meno, sia per annullamenti o per cambi di prenotazioni prima del volo, sia per mancata presentazione al check-in (tecnicamente no-show). L’overbooking è differente dall’inserimento in lista d’attesa, condizione in cui il passeggero che prenota viene informato della situazione ed accetta di essere inserito in coda in attesa di posti che si rendano liberi per annullamenti o cambi. Ancora differente è il caso dei biglietti per i dipendenti (staff ticket), o biglietti emessi con sconti particolari per cui il passeggero si imbarca solo quando tutti gli altri passeggeri abbiano effettuato il check-in e l’handling agent abbia verificato la disponibilità di posti liberi sull’aeromobile. La prenotazione, quindi, non assicura l’occupazione del posto ma solo l’operazione di check-in e la corrispettiva emissione della carta d’imbarco assicura che il posto venga assegnato definitivamente.