I politici incompetenti più dannosi dei ladri - QdS

I politici incompetenti più dannosi dei ladri

Carlo Alberto Tregua

I politici incompetenti più dannosi dei ladri

sabato 05 Gennaio 2013

In mano agli elettori il futuro dell’Italia

La Democrazia impone il diritto di ogni cittadino all’elettorato attivo e passivo. Chiunque abbia l’età di 18 anni può essere eletto alla Camera e all’età di 25 può essere eletto al Senato. Non importa se analfabeta, stupido, ignorante, colto, intelligente, cretino. è giusto, oppure no, questo è il problema. Come appare discutibile il fatto che ogni cittadino abbia diritto ad un voto. Però, fino a quando non ci rappresentano un altro modo per governare la Comunità, la Democrazia è l’unico modo.
Dal che ne consegue che chi assume responsabilità istituzionali ai livelli centrale e locali può essere incompetente o incapace e tuttavia contribuire a decidere le sorti della Nazione. Il caso o la fortuna determinano il massimo livello della Democrazia, cioè quella delle istituzioni, governato da politici capaci o da politici incapaci, da politici colti che vedono il dopodomani e da politici ignoranti che vedono sino al proprio naso.
Sta al Popolo scegliersi la propria classe dirigente. è anche vero però che spesso la classe dirigente ammalia il Popolo facendo promesse che poi non manterrà e cercando di fare prevalere il proprio interesse di parte su quello generale.

Quali armi hanno i cittadini per scegliere il meglio che c’è sul mercato politico? Domandare a ciascuno dei candidati la pubblicazione sul sito dei risultati che loro hanno raggiunto nella loro vita politica precedente (se c’è stata) o in quella professionale.
L’attività istituzionale deve perseguire risultati facendo scelte e prendendo decisioni. Le decisioni sono il vero strumento della politica mentre i politicanti da strapazzo ci hanno abituato al loro bla bla bla, spesso incoerente e incolto, non approdato ad atti decisori che puntano ad obiettivi concreti.
Ecco alcune delle cause dello stato di grave difficoltà in cui versa il nostro Paese, nel quale 8 regioni meridionali si trovano in uno stato di relativo sottosviluppo i cui elementi più evidenti sono l’assenza d’infrastrutture e la grande disoccupazione.
Se il Sud è così è colpa dei meridionali che hanno avuto la principale responsabilità di non contribuire efficacemente ad una politica di riequilibrio indispensabile a far crescere tutto il Paese. Contrariamente a quanto ha fatto la Germania con la riunificazione del 1989.
I ladri vanno arrestati e messi in galera. I politici spesso sono anche ladri, ma non sempre vanno in galera. Anzi, in qualche caso, il Parlamento ha votato contro il loro arresto giustificando il diniego come un atto contrario alla supposta persecuzione giudiziaria.
I politici-ladri sono dannosi ma i politici incompetenti lo sono ancor di più. La dimostrazione è nella qualità delle leggi, di molto diminuita rispetto a quelle che si approvavano ad inizio della Repubblica. L’incompetenza si accoppia spesso alla disonestà intellettuale che volutamente trascina le norme da qualche parte adattandole alle esigenze di questa o quella parte sociale.
Fra tanto ciarpame ci sono tantissimi uomini politici (non politicanti) che sono capaci e onesti, ma che costituiscono una minoranza. Tuttavia è indispensabile che il popolo italiano faccia una scelta mirata per portarli ai massimi ruoli istituzionali, emarginando contestualmente la malagente che ha rovinato l’Italia. Se questa scelta non fosse fatta, la luce in fondo al tunnel si allontanerà.
 
In ogni elezione, gli elettori hanno il potere-dovere di disegnare il futuro del proprio Paese, ma questa volta, più che mai, la scelta è essenziale per ribaltare una situazione di arretratezza divenuta insostenibile che ha messo gli italiani in una morsa micidiale:?da un canto, l’enorme pressione fiscale, dall’altro la recessione. Per uscire da questa situazione insostenibile ci vogliono uomini politici, ripetiamo, capaci e onesti. Ce ne sono tanti anche se rappresentano una minoranza.
Chi fa informazione ha il dovere di inserire in ogni propria argomentazione scritta e parlata i valori essenziali che dovranno guidare la scelta degli elettori. Guai se la classe dei giornalisti e di chi fa comunicazione non adempisse a questo suo preciso dovere, che è anche uno strumento inderogabile della propria attività.
Basta fare catastrofismo, basta diffondere negatività nell’opinione pubblica. Occorre infondere ottimismo non di maniera e positività per costruire mattone su mattone la ripresa sociale ed economica del Paese, fondata su equità e sviluppo, dato che di rigore (indispensabile) si può morire

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