Nascite premature, rischi legati alla salute e alla qualità di vita - QdS

Nascite premature, rischi legati alla salute e alla qualità di vita

Liliana Rosano

Nascite premature, rischi legati alla salute e alla qualità di vita

giovedì 07 Marzo 2013

Società Italiana di Neonatalogia: in Sicilia nel 2011 la percentuale è stata del 3,5%. I sopravvissuti possono presentare patologie o disabilità permanenti

PALERMO – In Sicilia, nel 2011, il 3,52 per cento dei neonati è nato pretermine, cioè prima della 37 esima settimana di gestazione. La maggior parte è nato dopo la 32 esima settimana mentre lo 0,78 per cento tra la 33 e 34 settimana, lo 0,71 per cento tra la 28 e 32 settimana e solo lo 0,21 per cento in un periodo inferiore alla 28 esima settimana. Sono i dati diffusi dalla Società Italiana di Neonatologia che ha evidenziato come “ogni anno in Italia quarantamila neonati (6.9% dei nati vivi) nascono pretermine, prima cioè della 37ª settimana di gestazione.
 
La maggior parte nasce dopo la 32ª settimana, mentre circa il 2% nasce ad una età di gestazione inferiore alle 32 settimane. La mortalità neonatale dei pretermine è di poco superiore al 10%, ma la quota principale è rappresentata dai neonati pretermine con età gestazionale <30 settimane (30-35%). I sopravvissuti sono spesso gravati da disabilità più o meno gravi, inversamente proporzionali all’età gestazionale (0,5-1% al di sopra delle 32 settimane e 10-20% sotto tale epoca gestazionale). Si tratta di un fenomeno in crescita, diventato un problema di salute pubblica, che deve essere considerato in termini di prevenzione, cura e assistenza e che induce a riflettere sull’inizio vita in modo sempre più responsabile.
 
Al pericolo per la salute e per la qualità della vita dei neonati e delle loro famiglie, si unisce poi il costo delle cure riservate ai pretermine, per garantirne la sopravvivenza e ridurre patologie e disabilità permanenti. Per ogni prematuro estremo (nato prima delle 28 settimane) sopravvissuto, infatti, i costi oscillano tra i 100 e i 300 mila euro a seconda della patologia che presentano, cui vanno poi aggiunti quelli per le eventuali complicanze a distanza (riabilitazione, sostegno scolastico ed eventuale terapia dell’handicap) e che incidono sulla organizzazione del nucleo familiare.
 
L’aumento della prematurità è correlato a diversi fattori: patologia della gravidanza (ipertensione, diabete, infezioni), gravidanze a rischio (anomalie anatomiche dell’utero, gemellarità, gravidanze indotte) ed età della gestante (sotto i 20 o sopra i 38 anni) sono tra le cause principali, ma sono sempre più in gioco anche gli stili di vita non idonei (alcolismo, tabagismo, uso di droghe) e la procreazione medicalmente assistita. Alla scienza, che ha reso possibile parti pretermine sino a pochi anni fa impensabili – sopravvivenza extrauterina di feti di età gestazionale tanto bassa da sovrapporsi al limite temporale per l’aborto, fissato dalla Legge 194/1978 –, deve corrispondere una maggiore educazione alla prevenzione e un più alto grado di umanizzazione nella cura di vite particolarmente fragili.
 
“Assicurare ai nati pretermine il pieno diritto alla vita, alle cure e alla salute, come già sancito dai principi di bioetica e dalla giurisprudenza, richiama noi tutti a una forte responsabilità” –ricorda il professore Costantino Romagnoli, presidente della Sin, che insiste anche sulla maggiore attenzione alle pratiche di umanizzazione della medicina: “Stiamo lavorando per rendere la totalità dei punti nascita italiani, e le annesse Unità di Terapia Intensiva Neonatale a misura di famiglia, secondo un principio inclusivo di “care”, favorendo la vicinanza dei genitori ai loro piccoli 24 ore su 24, utilizzando tutti gli strumenti come il Rooming-in, la Kangaroo Mother Care, sognando la realizzazione delle Family Room”. Spinta da questi stessi obiettivi, già nel 2010, la SIN ha contribuito alla realizzazione del “Manifesto dei diritti del bambino nato prematuro” promosso dall’associazione Vivere Onlus, permettendo all’Italia di essere il primo Paese a rispondere all’appello delle Nazioni Unite.

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