Indotti i due Enti a erogare indennizzi non dovuti
AGRIGENTO – Sono complessivamente 87 gli indagati della maxi operazione Demetra, contro un’associazione per delinquere dedita alle truffe e al falso finalizzata a truffe all’Inail e all’Inps. L’accusa è di avere indotto i due Enti a erogare indennizzi per inesistenti infortuni sul lavoro e illecite indennità di disoccupazione.
Fra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip del Tribunale di Agrigento Ottavio Mosti, anche l’ex consigliere provinciale Giuseppe Vincenzo Terrazzino, 49 anni, di Raffadali, ritenuto dalla Procura "il capo dell’organizzazione che si sarebbe occupato di gestire i rapporti tra i falsi lavoratori e i medici compiacenti, utilizzando dei patronati". Terrazzino, al momento dell’arresto, è stato colto da malore ed è stato portato in ospedale.
In carcere anche Giorgio Lo Presti, consulente del lavoro di 59 anni di Porto Empedocle, che secondo l’accusa si sarebbe occupato "delle assunzioni dei falsi lavoratori”, consentendo loro “di percepire le indebite indennità dall’Inps” e a 13 extracomunitari “di ottenere il permesso di soggiorno grazie a falsi contratti di lavoro".
Arresti domiciliari, invece, per il dirigente medico dell’Inail Salvatore Conti, 56 anni di Agrigento, che si sarebbe occupato "di attestare patologie inesistenti ai falsi lavoratori che comunque non si presentavano neanche alle previste visite"; e per il radiologo Salvatore Russo, di 35 anni, accusato di "redigere falsi referti ecografici che attestavano inesistenti patologie ai falsi lavoratori". Domiciliari pure per Salvatore Borsellino, 33 anni di Porto Empedocle, in attesa di prima occupazione, e per l’operaio edile Giuseppe Gangarossa, 36 anni e anche lui di Porto Empedocle. Entrambi si sarebbero occupati di reclutare "falsi lavoratori disposti a pagare una quota di circa 500 euro per ogni falso infortunio o domanda di disoccupazione".
Obbligo di presentazione alla Pg per Daniele Moscato, 31 anni di Porto Empedocle, in attesa di prima occupazione che si sarebbe occupato anche lui del recupero dei "falsi lavoratori" insieme a Luca Distefano, 30 anni di Porto Empedocle.
Le indagini dei Carabinieri sulle truffe si sono avvalse della collaborazione della Direzione regionale dell’Inail Sicilia. Già da febbraio 2012 la direzione aveva riscontrato delle irregolarità e aveva avviato un’indagine interna, in sinergia con il servizio ispettorato centrale dell’istituto: il sistema di controlli incrociati aveva confermato le anomalie individuate. L’Inail, parte lesa insieme all’Inps, in una nota dice di aver "già posto in essere tutte le procedure volte alla quantificazione e al conseguente recupero delle somme indebitamente erogate e continuerà a collaborare con gli inquirenti per chiarire del tutto ogni aspetto di questa vicenda, fornendo ogni ulteriore elemento utile alle indagini".