Costo dell’acqua in progressivo aumento, in Sicilia una media familiare di 313 euro - QdS

Costo dell’acqua in progressivo aumento, in Sicilia una media familiare di 313 euro

Costo dell’acqua in progressivo aumento, in Sicilia una media familiare di 313 euro

martedì 13 Agosto 2013

Servizi idrici integrati, rapporto di Cittadinanzattiva sui dati di tutti i capiluoghi di provincia riguardanti il 2012. Cifre per nucleo tipo più basse a Catania (190 €), le più alte a Caltanissetta (394 €)

CATANIA – In aumento il costo dell’acqua negli ultimi sei anni. Questa è la fotografia scattata dall’indagine annuale realizzata dall’Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva, che si basa sui dati di tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all’anno 2012. L’attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori). I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%. Si registrano forti aumenti: +33% di media, con tariffe raddoppiate o quasi a Viterbo (+92,7%), Carrara (+93,4%), Benevento (+100).
In altre 35 città, gli incrementi hanno superato il 40%. Aumenti importanti anche nell’ultimo anno: nel 2012 (sul 2011) i costi sono cresciuti su base nazionale in media del 6,9%, con oltre 80 città che hanno visto ritoccate all’insù le tariffe, in 16 casi con aumenti a due cifre.
In generale, il caro bollette viaggia più spedito al Centro (+47,1% rispetto al 2007, +9% rispetto al 2011). Seguono le regioni del Nord (+32,1% rispetto al 2007, +5,2% rispetto al 2011) e il Sud (+23,8% rispetto al 2007, +8,5% rispetto al 2011). Le Regioni centrali si contraddistinguono in media per le più elevate tariffe applicate al servizio idrico integrato. La Toscana, con ben 8 città tra le prime 10 più care, si conferma la Regione con le tariffe mediamente più alte (470€). Elevate differenze esistono anche all’interno delle stesse Regioni. Ad esempio, in Calabria tra Reggio Calabria e Cosenza intercorre una differenza di ben 286€.
Altri esempi di simile portata si riscontrano in Sicilia, Liguria, Veneto, Marche, Toscana, Friuli, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. In Italia, secondo Legambiente-Ecosistema Urbano 2012, in media il 33% dell’acqua immessa nelle tubature (per tutti gli usi) va persa, problema particolarmente accentuato al Sud (43%) e al Centro (33%), meglio il Nord che presenta percentuali di perdite al di sotto della media nazionale (26%).
Nel dettaglio, in Sicilia una famiglia spende in un anno 313 euro di bolletta idrica, quanto sostanzialmente nel resto di Italia, ove la media è di 310 euro a famiglia. Ma tra provincia e provincia, la spesa è molto diversa: si passa dai 190 euro di Catania, ai 237 di Ragusa, 241 di Siracusa, 293 euro di Messina, 315 di Palermo, 339 di Trapani, 393 di Agrigento e 394 di Caltanissetta.
Ad Agrigento si registra, per la prima volta, una discesa delle tariffe dal 2007 (-11,7%), mentre a Caltanissetta si registra un +43,8% nello stesso periodo, mentre nel corso dell’ultimo anno (2011-2012); è Messina la città siciliana che fa registrare l’incremento maggiore con un +23,6%.
La Sicilia resta, inoltre, una delle regioni in cui è più elevata la dispersione idrica: si tratta del 42%, rispetto alla media del 33% e dietro soltanto Molise (65%), Basilicata (54%), Abruzzo (48%), Sardegna (45%); con punte di perdita di acqua del 52% a Palermo e del 50% a Siracusa.
“è evidente l’urgenza di omogeneizzare le tariffe sul territorio nazionale, prendendo in considerazione le eventuali specificità territoriali, ma realizzando un quadro unitario in tema di fasce di consumo e costi in bolletta: questo per superare le immotivate differenziazioni di costo che anche quest’anno restano così evidenti per le tasche dei cittadini”, afferma Tina Napoli, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva.

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