Indice di attrattività territoriale: Questo indice misura la capacità, propria di ogni territorio, di attirare e trattenere la popolazione immigrata. Le regioni rientrano qui in fascia massima sono Lombardia e Emilia Romagna, il loro indice complessivo è rispettivamente di 91,9 e 80,2. Le seguono altre regioni del Nord (Veneto, Piemonte, Liguria) e una sola del Centro (Lazio), con indici tra l’80,2 e il 60,1. Tra le regioni di fascia media (Toscana, Valle d’Aosta, Friuli) e quelle della fascia bassa (Abruzzo, Sicilia, Puglia) ci sono bene 30 punti di differenza. La sola Sicilia, che ha un indice tra i più alti della sua fascia (31,6), si distanzia dal Trentino, regione letteralmente precipitata dalla fascia massima fermandosi a 55,6, di ben 25 punti indice. Rimanendo in Sicilia e analizzando i dati per provincia, notiamo che è Ragusa la città con il più alto tasso di attrattività territoriale. Ha 38,2 di indice sintetico, un tasso di stabilità dei migranti nel territorio del 56,5 e di natalità di quasi 50. Seguono a distanza Palermo con 36,1, Agrigento e Catania rispettivamente con 25,9 di indice sintesi (37,5 di stabilità e 47,9 di natalità) e 22, 2 di indice sintesi (28,4 di stabilita è 23,4 di natalità).
Indice d’inserimento sociale: Questo indice misura il livello di accesso degli immigrati ad alcuni beni e servizi fondamentali di welfare. Anche qui non c’è un primato siciliano. La prima regione meridionale a inserirsi nella classifica è la Puglia al 9° posto (indice 51,5), seguita dalla Sicilia 15° su 20°, con un indice di 45,9. A livello provinciale è Enna (18° in tutta Italia) a registra il più alto indice d’inserimento tra le siciliane. Lo fa grazie ad un indice di istruzione liceale di 74,7 e di possibilità di accesso al mercato degli immobili di 95,9. La segue a distanza Trapani (50°) con indice del 58,4 alimentato dal soggiorno stabile (65,1) e la competenza linguistica (67,7). Ancora più in basso troviamo Catania (59°), Agrigento (72) e Palermo (73). La cittadina etnea ha un indice del 56,6 dovuto alla possibilità di accesso immobiliare (86,2%) e istruzione liceale (86,3), quella agrigentina ha indice di 53,3 dovuto solo all’accesso agli immobili, mentre Palermo con un 53,2 garantisce socialità grazie ad un indice di 94,7 di accesso all’istruzione. Quello palermitano è il terzo indice d’Italia.
Unico dato confortante per la Sicilia è l’indice assoluto di lavoro in proprio degli stranieri. L’isola occupa la quinta posizione su venti. Agrigento e Palermo sono l’ottava e la nona migliore provincia italiana, Catania la ventunesima sette posizioni sopra Milano, Trapani quarantunesima prima di Biella e Lodi, Caltanissetta ottantunesima prima di Trento e solo dopo Bergamo.