Durante l’approvazione della Legge di Stabilità, i parlamentari fanno approvare emendamenti per i propri clientes
ROMA – Dai 200 mila € per uno studio di fattibilitá sui trasporti nello Stretto di Messina ai 300 mila euro alla scuola cani di Campagnano e all’Orchestra dei “virtuosi italiani” ai 4,5 mln € per il recupero di “lettere, materiali, documenti storici della prima guerra mondiale”: sono solo alcuni dei contributi elargiti a destra e a manca attraverso la pioggia di emendamenti alla Legge di Stabilità 2014, che durante l’iter parlamentare di approvazione vengono imposti dai singoli onorevoli in favore dei territori di appartenenza.
Praticamente una lunga lista di “favori” piccoli e grandi, che Dario Nardella, deputato del Pd, ha pubblicato sul suo sito internet. L’elenco è suddiviso per taglia e merita di essere spulciato, perché fa capire quanto sia ancora viva la pratica del clientelismo, nel silenzio degli scranni parlamentari.
“Molte spese sono serie e hanno respiro strategico, ma c’è una gran quantità di ‘prebende’ date senza logica a Tizio e Caio. Non é certo questo l’obiettivo di una Legge di stabilità per un Paese in piena crisi! Così il Governo perde ogni credibilità e il Parlamento lo segue a ruota”, commenta Nardella, che ha annunciato di voler presentare un emendamento al Dl “milleproroghe” per cassare tutti i favori elargiti nella Legge di stabilità, senza una logica strategica credibile, se non quella odiosa delle “marchette elettorali”.