Export vino: la Sicilia fa passi indietro - QdS

Export vino: la Sicilia fa passi indietro

Liliana Rosano

Export vino: la Sicilia fa passi indietro

venerdì 15 Agosto 2014

Negativi i primi dati (riferiti a metà 2014) del Wine Monitor sull’import mondiale del prezioso nettare: rallentamenti preoccupanti. -0,8 per cento per la nostra Isola. Tra i principali mercati in calo ci sono Germania, Cina e Canada

CATANIA – Un meno 0,8 per cento sull’export siciliano dei vini fa riflettere su un mercato, quello vinicolo, che ha conosciuto una forte espansione negli ultimi dieci anni.
Sono i primi dati Wine Monitor sull’import mondiale di vino a metà 2014 che evidenziano rallentamenti rispetto ai tassi di crescita degli anni precedenti. Tra i principali mercati, Germania, Cina e Canada accusano cali anche significativi, sia nei valori che nei volumi dei vini importati.
L’Italia, nello stesso periodo (primo trimestre 2014/2013) ha incrementato i valori di vino esportato del 3,1%. In generale, l’export siciliano rappresenta il 2% dell’export nazionale di vino.
L’analisi svolta sui top 20 mercati per import di vino – i cui acquisti pesano per circa l’85% del totale mondiale – evidenzia un cambio di passo rispetto alle dinamiche di crescita che hanno caratterizzato gli anni passati.
Anche se è troppo presto per fare considerazioni sull’intero anno, le stime relative alla prima metà del 2014 mostrano un calo nei valori complessivi di vini importati del 3,9% (misurati in euro) a fronte di una stabilità dei volumi (-0,1%). Vale però la pena ricordare che nel 2013 le quantità di vino commercializzate a livello mondiale sono state le più basse dell’ultimo triennio e che i tassi di crescita al I semestre di ogni anno in questo arco di tempo sono passati dal +8,5% del 2011 al +0,4% del 2013.
Insomma, una sorta di rallentamento che dopo le corse all’import degli anni passati sembra quasi fisiologico.
“Guardando alle singole tipologie” spiega Denis Pantini, direttore dell’Area Agroalimentare di Nomisma e Project leader di Wine Monitor “i cali più rilevanti in questo primo semestre riguardano i vini sfusi e i fermi imbottigliati, mentre per gli spumanti e frizzanti la crescita non sembra essersi fermata”.
Ovviamente non si tratta di una tendenza generalizzata. I cali principali riguardano la Cina (-15% nei valori di import in euro), il Canada (-12%), la Svizzera (-9%) e la Germania (-8%). Per quanto riguarda gli Stati Uniti la variazione è ridotta, mentre Giappone, Norvegia e Brasile, all’opposto, mettono a segno crescite anche a doppia cifra.
Anche se questa diversità di direzione che sembra riguardare i singoli mercati non permette di tracciare un’interpretazione univoca del fenomeno, appare comunque evidente come dopo svariati anni di crescita delle importazioni, gli stessi mercati sembrino oggi tirare il fiato. Una “riflessione” che interessa in parte anche i vini italiani.
“In particolare” – continua Pantini – “l’Italia subisce una riduzione nell’export in Germania (-10% in valore) e Canada (-12%), tiene sostanzialmente negli Stati Uniti ma cresce nel Regno Unito (+9%), in Giappone (+12%) e soprattutto in Scandinavia, con una crescita del 15% in Norvegia, dovuta principalmente alle ottime performance di spumanti e vini in bag in box”.
La tenuta delle posizioni dei vini italiani nei principali mercati mondiali è fondamentale per la sostenibilità dell’intera filiera vitivinicola nazionale, soprattutto alla luce dei continui cali che si registrano nei consumi di vino sul mercato interno.
 


Cresciuta considerevolmente la superficie denunciata a Doc
 
La superficie denunciata a Doc nella regione è stata 16 mila ettari nel 2012. Secondo il censimento Istat nel 2010 gli ettari denunciati a Doc/Docg erano stati 12.835.
La resa per ettaro della produzione Doc in Sicilia resta su livelli piuttosto bassi: circa 73 quintali di uva per ettaro denunciato. I livelli di resa più elevati sono quelli di alcune piccole Doc come Alcamo (88) e Delia Nivolelli (87), mentre la grande Doc a resa elevata è Marsala con 81 quintali per ettaro. La Doc Sicilia invece è a 74. Le Doc con la più bassa resa sono invece il Moscato di Siracusa (38), Erice (44), Eloro (47), Mamertino (48) e Etna (48).
La principale Doc è dunque la ex IGT Sicilia, che si estende sui tre quarti della superficie, ossia 12mila ettari. La produzione è stata nel 2012 618mila ettolitri. Secondo Federdoc questo è il primo anno di produzione. Viene poi Marsala, coltivata su circa 1700 ettari, con una produzione di 102 mila ettolitri. Anche in questo caso difficile fare i confronti con il passato dato la mancanza di dati, ma diciamo che negli anni in cui abbiamo dati verosimili come il 2006 e il 2008, la produzione viaggiava tra 100mila e 120mila ettolitri annui.
 

 
Premi. Il “Gusto divino” a Liliana Rosano collaboratrice QdS
 
Sul palco del Divino Festival di Castelbuono anche la collaboratrice del Quotidiano di Sicilia, Liliana Rosano, premiata con il premio internazionale Gusto Divino riservato a coloro che si sono contraddistinti nel settore enogastronomico. Il Festival è una tre giorni dedicate al mondo enogastronomico con degustazioni, musica e incontri.
Negli anni hanno ricevuto il premio: Marcello Masi (direttore del tg2), Dario Cartabellotta (direttore IRVV, oggi assessore all’agricoltura delle regione Sicilia), Natale Giunta (chef e imprenditore), Carlo Ottaviano (direttore del Gambero Rosso), Luca Gardini (campione del mondo dei sommelier), Adua Villa (sommelier Master Class e consulente enogastronoma), Silvio Barbero (vice presidente di Slow Food), Sasà Salvaggio (ambasciatore dei sapori siculi), Giacomo Dugo (direttore dipartimento “Scienza Degli Alimenti”), Antonio Rallo (presidente Assovini), Fabrizio Carrera (direttore di “Cronache Di Gusto”), Clara Barra (curatrice delle guide enogastronomiche del Gambero Rosso), Filippo La Mantia (Chef di alta cucina), Peppe Carollo (patron del ristorante Nangalarruni), Nicola Fiasconaro (maestro pasticciere), Nino Panicola (giornalista enogastronomico e consulente), Pietro Rotolo (direttore “Olio, Vino E Peperoncino”), Luca Martini (campione del mondo dei sommelier 2013 ), Pino Cuttaia (chef pluristellato), Catena Fiorello (Scrittrice) Daniele Lucca (slow food). I premiati dell’edizione 2014: Andrea Scanzi, Edmondo Conti, Francesca Ciancio, Antonio Benanti, Ferdinando Calaciura, Angela Velenosi, Saro Gugliotta, Liliana Rosano.

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