Settore terziario
Volendo fare un focus sul terziario, balza subito all’occhio come sia la Lombardia a detenere il maggior numero di unità immobiliari adibite a uffici: si tratta infatti del 21,9% del totale nazionale, contro il 5,3% della Sicilia. In generale tutte le regioni del Mezzogiorno presentano, a questo proposito, percentuali bassissime, che non vanno oltre il 6%. Al contrario, in regioni come l’Emilia Romagna e il Veneto si supera il 10%, mentre il Lazio conta l’8,7% del totale degli uffici. In compenso, però, le perdite in termini di compravendite, sono molto più contenute al Sud piuttosto che al Nord. Il calo più accentuato si è attestato in Valle d’Aosta, dove il numero delle transazioni immobiliari è diminuito del 33,7%, seguita dalle Marche (-32%), dalla Basilicata (-30%) e dalla Liguria (-23,7%). Nella nostra Isola, invece, si è registrato un lieve aumento dell’1,1%. Bene anche Calabria (+22,5%), Sardegna (10,3%), Campania (+8,4%). Tra i capoluoghi, inoltre, a soffrire maggiormante il blocco delle compravendite degli uffici è Venezia, che registra un -49,8%, seguita da Genova (-25,6%) e Bari (-24,2%). Lieve calo anche a Palermo (-1,8%), mentre a Catania si registra una crescita del 14,6%.
Settore produttivo
I dati del settore produttivo confermano la medesima situazione: nel Nord ovest, infatti, si concentra il 40,8% dei capannoni, mentre nel Nord est questi sono il 28,6% del totale nazionale. Al Centro e al Sud le percentuali si fermano rispettivamente al 15,3% e al 12%, mentre nelle Isole non si va oltre il 3,3%. In molte regioni del Centro e del Sud, inoltre, si sono registrate significative flessioni in termini di compravendite, con punte in Basilicata (-39,9%), Sardegna (-36,5%) e Molise (-28,4%). Anche la Sicilia, nel 2014, ha registrato un calo del 10,4% rispetto al 2013. In questo quadro rientrano anche la Puglia (-13,1%) e la Calabria (-4%). Tra le regioni del Mezzogiorno fa eccezione solo la Campania, dove si ha una variazione positiva dell’11,4%. Tutte le regioni del Nord, invece, registrano aumenti anche considerevoli: +54,2% in Valle d’Aosta, +25,9% in Liguria, +10,7% in Friuli Venezia Giulia, +9,8% in Lombardia. Il trend si conferma anche se si guarda alle più importanti città del Paese: a Roma addirittura si parla di un +254,7% e a Torino di un +108, 9%, mentre in città come Bologna, Firenze e Genova si supera ampiamente il +50%. Bene anche Bari, dove la crescita è pari al 40,7%. Fanno eccezione Catania (-10,5%), Napoli (-60,3%), Venezia (-31,7%), mentre a Palermo si ha una crescita moderata del 6,6%.
Settore commerciale
Infine, per quanto riguarda il settore commerciale, la Sicilia è una delle poche regioni in cui si è registrato un calo dei negozi compavenduti. La flessione si è attestata all’8,3%, cifra molto simile a quella del Friuli Venezia Giulia, dove il calo è stato dell’8,8%. Contrazioni più contentue si sono registrate in Veneto (-2,1%), Umbria (-1,5%) e Abruzzo (-3,7%). In entrambe le principali città siciliane, inoltre, il calo delle compravendite del comparto commerciale è stato abbastanza sensibile: -38,8% a Catania e -11,7% a Palermo. Assieme a Venezia (-15%), sono le uniche città, tra le più importanti, ad aver registrato un calo, mentre a Bologna si supera il 54%, e a Torino e Verona si va oltre il 20%.