Allarme della Filca Cisl: in Sicilia l’edilizia è in crisi da tre anni. Poca sicurezza e tanto lavoro nero. Protocollo d’intesa per la gestione della Cassa Edile e per rilanciare il comparto
PALERMO – Un importante e significativo protocollo di intesa per la gestione della Cassa Edile. In Sicilia sta prendendo corpo questo sistema che mira ad aggredire e monitorare più che altro tutte le problematiche connesse all’edilizia siciliana.
Anche a Palermo, una delle province che soffre maggiormente di questi fenomeni, è stato sottoscritto il documento tra l’Ance e le organizzazioni sindacali e artigiane del settore edile: Cna Costruzioni, Casartigiani e Claii, che ripropone, a livello provinciale, quelli già a suo tempo firmati a livello nazionale e regionale. Un accordo di grande rilevanza che consente di pervenire ad un sistema unitario, fatte salve le autonomia contrattuali, ad un sistema unitario di Casse Edili, favorendo così l’omogeneità del mercato del lavoro del settore edile, le azioni di contrasto al lavoro irregolare, la formazione professionale, le azioni finalizzate a garanzia della sicurezza in cantiere ed ogni altra azione d’interesse per l’ulteriore sviluppo del settore edile.
Tutti presupposti indispensabili per un settore in caduta libera oramai da un triennio. I sindacati, ed in particolare la Filca Cisl, hanno stimato in Sicilia la perdita secca di 20 mila addetti in edilizia oltre al calo verticale delle aggiudicazioni di lavori pubblici. L’esecutivo regionale della Filca ha denunciato “la totale assenza di programmazione della politica siciliana, intenta a sopravvivere dimenticando le sorti dei lavoratori”. Alla perdita di posti di lavoro si aggiunge l’aumento del ricorso al lavoro nero e la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, sostiene la Filca, preoccupata della situazione di stallo in cui si trova il settore che chiede l’apertura di un tavolo tecnico con tutti gli attori del settore per contrastare la crisi a partire dagli imprenditori.
Tutto pienamente confermato in questi giorni da Bankitalia che a sua volta parla che oltre il 50 % delle imprese siciliane dell’edilizia vedranno ricrescere il fatturato ai livelli prima di questa crisi soltanto nel 2012. Ma per migliorare la situazione non sembra ci siano i presupposti, almeno sul fronte del pubblico. Restano infatti bloccati i fondi europei alla Regione, fattore indispensabile per portare avanti nuove opere pubbliche. Per di più, la situazione dell’impresa edile siciliana è complessa perché siamo di fronte ad un sistema economico spezzettato, composto per lo più da piccole imprese.
“Significa – spiega Salvatore Arcovito, presidente regionale dell’Ance Sicilia – che per uscire da questo momento nero del mattone è necessario che i fondi Fas non siano destinati solo alle grandi opere perché questo escluderebbe le nostre imprese, che sono nella maggior parte dei casi pmi. Bisogna quindi pensare a una serie di opere che non superino il milione di euro per dare una chance di crescita al nostro territorio”.
Il problema reale è che di fondi sbloccati non ci sono né per le grandi opere né tanto meno per le piccole. Il che significa che anche per il 2010 l’edilizia siciliana si dovrà reggere solo sul privato che di per sé non ha poi così tanti soldi da spendere.
PALERMO – Viva soddisfazione per la firma del protocollo d’intesa a Palermo è stata espressa dai sottoscrittori che hanno sottolineato la grande valenza dell’accordo che contribuirà, in una situazione di enorme difficoltà e di crisi, a rilanciare in maniera unitaria, nell’assoluto rispetto della legalità, il settore sotto il profilo della salvaguardia dell’occupazione, della formazione, della sicurezza sui posti di lavoro e di quant’altro a tutela del comparto.
“Un avvenimento di assoluta rilevanza – sottolineano Lorenzo Lo Grasso e Giovanni Casamento, rispettivamente responsabile del settore costruzioni della Cna di Palermo e presidente provinciale della Cna – che contribuirà a rafforzare la bilateralità fra le forze del lavoro e quelle delle imprese. Con la firma dell’accordo si pongono così le basi per un ulteriore rafforzamento della Cassa Edile in maniera tale da dare servizi sempre più qualificati ai propri soci e ai propri dipendenti. La soluzione positiva, dopo una lunga trattativa tra le organizzazioni di rappresentanza – aggiunge infine il segretario della Cna di Palermo Sebastiano Canzoneri – testimonia la volontà delle parti di instaurare rapporti nuovi nell’interesse della categoria”. (mg)