Si è svolto il IX Congresso Internazionale Autism-Europe, “Un futuro per l’Autismo”. Bellomo: “Sostanziale assenza di indirizzo e di coordinamento tra le Istituzioni”
CATANIA – Si è appena concluso a Catania il IX Congresso Internazionale Autism-Europe, “Un futuro per l’Autismo”, promosso da Autism-Europe aisbl e Autismo Italia-onlus. Una riflessione internazionale sulla condizione delle persone affette da disturbo autistico e dei loro familiari; tre giorni di approfondimento per condividere informazioni attendibili sui progressi della scienza e sulle pratiche d’intervento, atti a migliorare la qualità della vita delle persone con ASD, che hanno visto la partecipazione di oltre 1300 visitatori provenienti da tutto il mondo.
“Questo congresso – ha spiegato Vincenzo Papa, Presidente dell’Associazione “Un Futuro per l’Autismo Onlus”- rappresenta un’occasione di confronto sulle teorie e le pratiche scientifiche nel campo dello spettro autistico, nonché sul diverso impatto che tali disturbi possono avere sulla qualità di vita dei soggetti autistici e delle loro famiglie. In particolare – ha precisato– oggi, rispetto al passato, le diagnosi precoci sono possibili, le programmazioni sono ottime, ma il problema dell’applicazione persiste”.
Insomma, si fanno ottime diagnosi e ottime programmazioni ma, ancora, non c’è nessuno che le sappia applicare. “Serve un passaggio culturale che manca nel comprendere la problematica – ha aggiunto– soprattutto a livello sanitario, dove ci si ferma all’infanzia. Il problema è mettere in pratica i servizi per i soggetti più grandi e per gli adulti”.
Quello che manca è, quindi, una rete che metta insieme educatori, terapisti e pedagiogisti.
“L’Autismo è una disabilità grave, che produce una condizione di stress elevato per le famiglie – ha commentato Giuseppe Bellomo, del “Comitato organizzatore Catania 2010”. L’attuale situazione di estrema carenza di servizi disponibili per le persone con autismo e la sostanziale assenza di indirizzo e di coordinamento tra le Istituzioni preposte alla erogazione di tali servizi – ha aggiunto – sono ulteriori motivi di prostrazione per le famiglie”.
Nonostante, in questi anni, sia cresciuta l’attenzione nei confronti di questo disagio, dunque, rimangono ancora gravi ritardi nelle diseguaglianze socio-sanitarie sostenute dalla scarsa offerta dei servizi, che dovrebbero svolgere funzione di diagnosi e riabilitazione attraverso un supporto medico, psicologico, pedagogico e sociale, adeguati per fascia di età, e dovrebbero prevedere l’ interazione con la famiglia, la scuola e, ove possibile, il mondo del lavoro.
Presente al Congresso anche Spazio Nautilus Onlus, l’associazione di Milano che accoglie persone affette dalla Sindrome di Asperger, una forma di autismo che non presenta compromissioni nello sviluppo cognitivo ma che provoca difficoltà ad accettare i cambiamenti, a sostenere conversazioni e a creare rapporti con altre persone, per presentare le esperienze realizzate e i progetti in atto. Una partecipazione dal particolare significato, una testimonianza fondamentale di chi ogni giorno si rapporta con persone affette da Sindrome di Asperger e di come, con impegno, volontà e creatività si possa costruire un luogo dove poter condividere interessi e passioni per superare le difficoltà relazionali.
Focus. Un piano Sicilia per l’autismo
Sono 360 mila in Italia le persone con l’autismo e altrettante le famiglie che devono affrontare questa condizione e per cui servono servizi adeguati a tutte le età; di queste 20 mila sono solo in Sicilia.
L’Isola è, però, all’avanguardia relativamente all’integrazione dei servizi rivolti ale persone autistiche e alle loro famiglie. Il piano Sicilia per l’autismo prevede, infatti, un progetto integrato socio-sanitario la cui finalità è la realizzazione di una rete di servizi rivolta alle persone con disturbi dello spettro autistico e alle loro famiglie, in tutte le fasi del ciclo di vita. Questa rete, in base a quanto stabilito dal decreto assessoriale del 7 febbraio 2007, prevede: l’istituzione di un Registro regionale; la costituzione di un Tavolo regionale permanente; la programmazione di interventi formativi per tutti gli operatori implicati nella presa in carico delle persone autistiche; tre livelli assistenziali con servizi dedicati. Da un punto di vista tecnico operativo, si fa riferimento alle “linee guida per l’autismo”, pubblicate dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.