A sottolinearlo è la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) in una lettera-appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Mancano i vaccinatori e il problema sarà ancora
più evidente con il previsto arrivo anche della fornitura di vaccini Moderna,
che si affiancherà a Pfizer-Biontech.
“Ma ci sono circa 60mila infermieri liberi professionisti che hanno i requisiti richiesti dal bando del Commissario straordinario e che però, non essendo dipendenti, non hanno ricevuto alcuna priorità nell’essere vaccinati”.
A sottolinearlo è la Federazione nazionale degli ordini delle
professioni infermieristiche (Fnopi) in una
lettera-appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai
ministeri della Salute e degli Affari regionali Roberto Speranza e Francesco
Boccia.
In Italia ci sono circa 60.000 infermieri liberi-professionisti, laureati e spesso specializzati, regolarmente iscritti agli albi, “che possono partecipare ai bandi per reperire operatori per somministrare i vaccini, purché questo avvenga in sicurezza”, precisa la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli.
Tuttavia,”queste categorie di infermieri non
sono spesso considerate in analogia con il personale sanitario dipendente e
quindi non hanno alcuna priorità per la vaccinazione, pur essendo fortemente
esposti, con loro le persone assistite, al virus e al relativo contagio”.
La Fnopi, nella
lettera inviata anche al Commissario Domenico Arcuri e al presidente delle
Regioni Stefanio Bonaccini, chiede quindi che “al più presto questi
professionisti siano considerati alla stregua dei loro colleghi dipendenti tra
il personale da sottoporre al più presto e prioritariamente alla campagna di
vaccinazione”.