Dalla dismissione dei terreni agricoli dovrebbero poter nascere in Sicilia 1.000 nuove imprese. La misura prevista nella legge di Stabilità, si attendono ora i decreti attuativi
PALERMO – Grazie alla dismissione dei terreni agricoli prevista dalla legge di Stabilità di recente approvata, saranno presto disponibili più di 338 mila ettari pubblici di terreni coltivabili, sui quali potranno nascere circa 43 mila imprese guidate da giovani agricoltori.
È questa la proiezione realizzata dalla “Coldiretti Giovani Impresa”, illustrata nei giorni scorsi in occasione del premio alle aziende agricole più innovative, l’ “Oscar Green”.
Dal ritorno delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti, come testimonia il fatto che il 50 per cento delle aziende già esistenti condotte da giovani chiede la disponibilità di terra in affitto o acquisizione.
Oggi in Sicilia sono “disponibili” 6.232,95 ettari di superficie agricola su cui potrebbero nascere circa 1.000 aziende.
Da stime Coldiretti con la dismissione delle terre agricole pubbliche il maggior numero di aziende giovani potrebbe nascere nel Lazio (6.500), Campania (4.300), Trentino (3.800), Piemonte (3.700), Calabria (3.500) e Puglia (2.600)».
Ancora oggi la presenza di over 60 nei campi resta particolarmente elevata, molto probabilmente per la difficoltà degli anziani a cedere il passo in azienda, ma il numero dei giovani agricoltori è in crescita: in base all’ultimo Censimento, infatti, solo il 2,5% delle aziende ha un conduttore under 30, ma il dato è in aumento rispetto a 10 anni fa e, soprattutto, la percentuale di conduttori under 40 è rimasta stabile al 4% negli ultimi 30 anni (a fronte della riduzione della componente giovanile negli altri settori); quasi un giovane su dieci sceglie il settore agricolo (65 mila giovani under 35 su un totale di 720 mila, in base ai dati Unioncamere).
Bisogna inoltre considerare che questi giovani imprenditori agricoli, oltre che dall’aumento dei terreni agricoli, potranno beneficiare anche del calmieramento dei prezzi per l’immissione di nuove aree coltivabili sul mercato, nonché di agevolazioni fiscali sugli acquisti previste dallo strumento della “Piccola proprietà contadina”: imposta di registro e ipotecaria in misura fissa e catastale all’1% del valore del terreno.
Per il ministro delle Politiche agricole Mario Catania la dismissione dei terreni agricoli dello Stato, prevista dalla legge di Stabilità, sarà importante più per la crescita che per l’aspetto di cassa, e il ministero intende vincolare al più presto la destinazione dei terreni per evitare speculazioni.
“Direi che i due momenti (crescita e cassa) vanno insieme; in effetti anch’io tendo a valorizzare l’elemento crescita, mentre l’aspetto cassa è importante, ma è ancora difficile da valutare effettivamente”, ha detto il ministro nel corso di un’intervista a Reuters.
Catania ha detto che “sarebbe azzardato” quantificare i valore delle dismissioni agricole statali, che riguardano oltre 338 mila ettari. Secondo lo studio della Coldiretti, dall’operazione lo Stato potrebbe trarre oltre 6 miliardi di euro.
Catania ha anche detto che il suo ministero, di concerto con quello dell’Economia, deve varare i decreti attuativi previsti dalla legge di Stabilità, e che l’obbiettivo è di vendere i terreni a imprese del settore, soprattutto a conduzione giovanile: “Se lo facciamo, lo facciamo perché nascano imprese agricole e preferibilmente imprese agricole dirette da giovani, non certo per cambiare destinazione d’uso per fare altre cose”.
Secondo il ministro per il varo dei decreti “ci vuole un po’ di tempo”. “Non sono cose che si fanno in 10 giorni e nemmeno in un mese, proprio perché sono processi complessi e bisogna farli con garanzie di trasparenza”.
L’approfondimento. L’intenzione del ministro è favorire giovani e donne
In Sicilia sono ancora una minoranza le imprenditrici agricole donne: secondo i dati (ancora provvisori del 6° censimento dell’agricoltura) su 217.221 aziende, i conduttori maschi sono oltre 144.000, le femmine 73.176 (la metà).
Il ministro Mario Catania, a margine del Premio De@Terra per le imprenditrici agricole, ricordando che per ora c’è una priorità solamente per i giovani, senza alcuna differenziazione tra uomo e donna, ha detto che si studierà “se ci sono i margini per poter inserire criteri a favore delle donne nel provvedimento delle dismissione dei terreni agricoli dello Stato”.
“Non mi voglio sbilanciare – ha aggiunto Catania – perché il provvedimento ha una valenza giuridica ben precisa e bisogna vedere se il testo della norma ci dà lo spazio per poterlo fare, introducendo criteri di preferenza in questi senso”. Il ministro ha quindi spiegato che nell’attuazione del provvedimento, “si deve delineare un percorso assolutamente trasparente, che eviti qualsiasi tipo di assegnazione che non sia rispettosa da una lato della legge e dall’altro dell’interesse pubblico; chiaramente – ha ricordato – quando si fanno dismissioni dei beni pubblici, l’attenzione deve essere estrema”.