Raffaele Lombardo vs il commissario Aronica, Cascio invita alla pace - QdS

Raffaele Lombardo vs il commissario Aronica, Cascio invita alla pace

Raffaella Pessina

Raffaele Lombardo vs il commissario Aronica, Cascio invita alla pace

martedì 08 Maggio 2012

Sulla questione del mutuo di 500 milioni impugnato dal Commissario. “La prima legge sul bilancio è un cattivo esempio di gestione”

PALERMO – Nessuna riunione all’Ars oggi per dare tempo alle elezioni amministrative di esaurirsi. Ieri infatti si sono concluse le votazioni e di conseguenza, dopo una giornata per lo spoglio elettorale i deputati del parlamento potranno tornare a riunirsi per affrontare questa volta il nodo politico delle dimissioni del governatore Lombardo.
Ma la spina nel fianco della regione è l’ultima impugnativa del Commissario dello Stato nei confronti del provvedimento di contrazione del mutuo che Lombardo vorrebbe invece continuare a portare avanti, ritenendo l’impugnativa lesiva dell’autonomia statutaria. La bocciatura del mutuo di 500 milioni di euro potrebbe impedire il pagamento degli stipendi ai dipendenti (forestali e degli operai dell’Esa.), ma è proprio per questo che il Commissario dello stato Carmelo Aronica ha bocciato il provvedimento, perchè i soldi verrebbero usati per spese correnti e non per investimenti.
Ancora una volta si verifica un conflitto fra il Parlamento siciliano e Commissariato dello Stato. L’organo di controllo “giurisdizionale” è una peculiarità riservata alla Sicilia dopo l’abolizione dei commissari di governo nelle Regioni a statuto ordinario. L’Assemblea regionale dieci anni fa pretese la permanenza del commissario dello Stato, giudicato un segno distintivo della specialità. In realtà avvenne una distorsione del ruolo: tutte le impugnative del prefetto-commissario, dal suo insediamento criticano infatti i provvedimenti legislativi della Regione siciliana, senza mai occuparsi di violazioni dello Statuto siciliano da parte del governo e del Parlamento nazionale. Il Commissario dello Stato, sostituì l’Alta Corte per la Regione siciliana, di per se organo autonomo, mentre il primo di fatto è un organo del ministero dell’Interno, quindi non interessato particolarmente alle violazioni dello statuto.
Tornando alla contrazione del mutuo, non si può dire quali decisioni verranno prese a breve perché, se Lombardo manterrà quanto dichiarato nelle scorse settimane si dovrà dimettere entro questa settimana avendo dichiarato che avrebbe lasciato in anticipo il proprio incarico a prescindere dalle decisioni della procura di Catania in merito alla sua vicenda giudiziaria.
Sulla vicenda ha deciso di intervenire il Presidente dell’Ars Cascio, che in una nota incita Lombardo a cercare un’intesa con il Commissario piuttosto che una guerra. “È sotto gli occhi di tutti che la prima legge sul bilancio – ha detto Cascio – è stata un cattivo esempio di gestione e la seconda è stata oggetto di una massiccia impugnativa e rappresenta la brutta copia di un cattivo esempio. Finché alla guida del governo nazionale c’è stato l’esecutivo di Berlusconi, Lombardo gli ha imputato la responsabilità del degrado economico della Sicilia. Ora che al governo c’è Monti con i suoi tecnici Roma è molto più severa nei nostri confronti – prosegue Cascio – e sono venuti a cadere tutti gli alibi”.
Gli risponde prontamente Lombardo: “Nessun conflitto con l’Ufficio del Commissario dello Stato e, semmai nel contesto della stima che nutro per il presidente dell’Ars, on. Cascio, il diritto/dovere di esercitare le nostre prerogative autonomistiche”.

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