Anche il disagio sociale può uccidere - QdS

Anche il disagio sociale può uccidere

Liliana Rosano

Anche il disagio sociale può uccidere

martedì 15 Maggio 2012

Rapporto Istat sulla Coesione economica e sociale: nel 2008 morti il 4,5% dei bambini. Mortalità infantile: in Sicilia un tasso superiore alla media nazionale

PALERMO – Nel 2008, in Sicilia sono morti il 4,5 per cento dei bambini. Fa riflettere e desta anche qualche preoccupazione il dato sulla mortalità infantile pubblicato dal Rapporto Istat sulla coesione economica e sociale. Il tasso di mortalità nell’Isola è superiore a quello nazionale pari al 3,3 per mille nati vivi.
Anche in questo caso, assistiamo ad una disomogeneità territoriale: le regioni del Mezzogiorno ed in particolare le Isole, infatti, registrano i valori più elevati, intorno al 4 per mille nati vivi, mentre le regioni del settentrione hanno un tasso medio pari a 3. In termini tendenziali, nell’ultimo ventennio, il dato ha subìto una forte riduzione se pensiamo che nel 1990 il tasso di mortalità infantile in Sicilia era del 10,5 per cento, dell’8,3 nel 1995, del 6,0 nel 2000 mentre quello nazionale nel 1990 era pari a 8,2. Sulla mortalità infantile sono obbligatorie alcune riflessioni e considerazioni riconducibile all’inadeguatezza dell’assistenza sanitaria o alle condizioni di vita caratterizzata da un forte disagio e povertà.
Il Rapporto ha diffuso anche i dati che riguardano i decessi per traumatismo ed avvelenamento, precisando che “i dati sulle cause esterne di morte, forniscono informazioni sulle ragioni non imputabili a malattie ma appunto a motivi esterni”. Nel 2008 nell’Isola la percentuale (per 10 mila residenti) di uomini deceduti per traumatismo e avvelenamento è stata pari al 4,65 per cento contro il 2,85 per cento delle donne. Nell’intera Penisola, sempre nel 2008, i decessi per traumatismo e avvelenamento hanno coinvolto 9.697 donne e 13.846 uomini. Il valore maggiore si riscontra nelle classi di età anziane (oltre i 75 anni) per entrambi i generi. Va sottolineato come il dato femminile rispetto all’anno precedente è in crescita mentre quello maschile fa registrare una significativa tendenza in diminuzione rispetto al valore del 1991.
La prima causa di morte, tra le cause esterne, è rappresentata dagli incidenti stradali: 5.050 nel 2008 che hanno interessato in particolare giovani uomini (4.022 di cui il 2.147 di età compresa tra i 15 ed i 44 anni). Rispetto al 1991 il dato risulta significativamente in diminuzione sia per gli uomini che per le donne. In Sicilia nel 2008, sempre secondo il Rapporto Istat la percentuale di decessi per trasporto è stata dell’0,25 % per gli uomini e dello 0,23 per le donne. Un valore non solo inferiore rispetto alla media nazionale (0,33) ma anche in diminuzione rispetto agli altri anni.
Valori importanti sono rappresentati dai decessi per suicidio, nel 2008 se ne contano 3.802 (2.917 uomini e 885 donne), per lo più concentrati in classi di età avanzate (75 anni e oltre). A livello territoriale il valore dei tassi di mortalità per suicidio su 10.000 residenti non mostra particolari tipicità, per gli uomini i valori maggiori si rilevano in Valle D’Aosta, in Sardegna, in Umbria; per le donne in Emilia Romagna, in Sardegna e in Piemonte. In Sicilia, il suicidio è piuttosto contenuto se pensiamo che nel 2008 ha coinvolto lo 0,87 per cento degli uomini (sempre su 10 mila residenti) e lo 0,21 per cento delle donne. Le percentuali più alta si registra nella Valle d’Aosta dove nel 2008 l’1,93 per cento degli uomini si è tolto la vita contro lo 0,32 per cento delle donne.

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