Ars, seduta rinviata. Tensione su manovra bis - QdS

Ars, seduta rinviata. Tensione su manovra bis

Giovanna Naccari

Ars, seduta rinviata. Tensione su manovra bis

mercoledì 06 Giugno 2012

Lombardo è tornato sulle date: “Sono pronto a dimettermi anche domani”. Il presidente Cascio accoglie la richiesta della II Commissione

Palermo – Un’altra settimana ad alta tensione per il governo e per l’Assemblea regionale siciliana. Mentre nei Palazzi continua lo scontro tra i partiti sul  mini-rimpasto di giunta voluto dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e sui nuovi incarichi che starebbe affidando, rimangono i nodi da sciogliere sulla spesa pubblica e sull’occupazione all’esame del Parlamento. E per alcuni di questi, come la stabilizzazione dei precari, occorre un tavolo nazionale.
“Va bloccato l’ennesimo assalto alla diligenza che il presidente Lombardo sta preparando sulle nomine dei manager della sanità in scadenza a luglio – ha detto Rudy Maira, capogruppo del Pid- Cantiere popolare all’Ars – Ritengo inverecondo che con l’annuncio delle dimissioni il governatore continui l’opera di assoggettamento della regione al suo unico volere”.
Ieri Maira ha annunciato che il gruppo sarebbe pronto a votare la norma sponsorizzata dal presidente dell’Ars, Francesco Cascio (Pdl), che proroga i contratti ai 17 manager della sanità regionale sino a fine anno”.  Un modo per “consentire così che sia il nuovo governo eletto ad occuparsi della scelta”.
Sulla questione dell’affidamento degli incarichi a pochi mesi dalle elezioni, è intervenuto Giovanni Barbagallo, Pd, che ha presentato un disegno di legge. “Negli ultimi mesi della legislatura – ha spiegato – le scelte del governo Lombardo non possono essere condizionate da interessi elettorali”. Il disegno di legge Barbagallo prevede il divieto di nomine in caso di dimissioni del presidente della Regione e la proroga dei precedenti incarichi. La bozza legislativa, inoltre, riguarda anche il caso in cui lo stesso presidente sia fatto oggetto di approvazione di una mozione di sfiducia”.
Intanto le iniziative del partito democratico all’Ars, già contrario alle nomine politiche in giunta del presidente Lombardo, oggi dovrebbero essere al centro un incontro dei parlamentari convocato dal capogruppo Antonello Cracolici. Dopo aver definito “il governo elettorale inaccettabile”, Cracolici ha detto che non escluderebbe la sfiducia. Decisione che potrebbe arrivare definitivamente domenica, a Palermo, quando si terrà la riunione della direzione regionale. “Sarà in quella sede – ha affermato il segretario regionale e deputato dell’Ars, Giuseppe Lupo – che, facendo seguito all’assemblea di domenica scorsa, valuteremo, in particolare, la situazione politica regionale e le conseguenti iniziative del partito”.
Il presidente della Regione, intanto, in occasione di una conferenza stampa, ieri ha voluto chiarire la sua posizione: “Mi dimetterò il 28 luglio, se non prima. Potrei farlo anche domani. C’era una intesa per votare a fine ottobre in modo da predisporre le liste. Ma io sono disponibile a dimettermi anche domani”. E sulle nomine ha spiegato: “E’ stata montata una polemica che si basa su falsità”.
Acceso il dibattito anche in casa del Popolo della libertà, che venerdì riunisce il coordinamento regionale.
Ieri all’Ars il presidente Cascio ha aperto la seduta nel primo pomeriggio per chiuderla dopo 50 minuti, rinviando i lavori ad oggi, avendo ricevuto dalla Commissione bilancio la richiesta di un altro giorno di tempo per esaminare il ddl 900/A “Norme in materia di entrata. Finanziamento di leggi di spesa”. Nella seduta di fine maggio il provvedimento era stato rinviato in commissione Bilancio per un riesame del testo e per l’inserimento degli emendamenti che non avevano trovato spazio nel disegno di legge “Determinazione Fondi globali”.
Sulla stabilizzazione dei precari, già all’attenzione del governo e del Parlamento regionale, hanno trovato una posizione comune AnciSicilia e le sigle sindacali Cisl, Cgil e Uil Funzione Pubblica. Durante un incontro che si è tenuto a Palermo hanno individuato alcune azioni che sottoporranno ai parlamentari nazionali e regionali siciliani con l’obiettivo di “dare certezza ai lavoratori e a tutte quelle amministrazioni che devono poter contare su professionalità di vitale importanza per il funzionamento della macchina amministrativa”.

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