L’obiettivo è diffondere a livello regionale il manifesto per la prevenzione presentato alla Camera. Ogni paziente costa al Servizio sanitario nazionale in media circa 5 mila euro all’anno
ROMA – “La salute mentale e, in particolare, la depressione rappresentano una delle tematiche su cui Fondazione Onda è fortemente impegnata da oltre 10 anni, considerato anche il maggior coinvolgimento delle donne sia come pazienti sia come caregiver. La depressione, malattia riconosciuta dall’Organizzazione mondale della sanità come prima causa di disabilità a livello mondiale, in Italia riguarda tre milioni di persone di cui due sono donne”, dice Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
In questo contesto, prende il via il percorso di sensibilizzazione di Fondazione Onda “Uscire dall’ombra della depressione” nelle Regioni italiane, con il Patrocinio di Sip – Società italiana di psichiatria, Sinfp – Società italiana di neuropsicofarmacologia, Cittadinanzattiva e Progetto Itaca, e grazie al contributo incondizionato di Janssen Italia. Il progetto farà tappa in otto Regioni italiane per sensibilizzare sul tema della depressione attraverso una serie di incontri che vedranno il coinvolgimento degli attori istituzionali e sanitari locali per superare lo stigma associato alla depressione e per facilitare l’accesso alla diagnosi e alle cure più appropriate.
“Questa serie di incontri – prosegue Merzagora – rientra nel percorso intrapreso nel 2019 per accendere i riflettori sulla depressione. Ad aprile è stato presentato alla Camera dei deputati un Manifesto ‘Uscire dall’ombra della depressione’ che propone una call to action in dieci punti per la prevenzione mirata e un accesso tempestivo e facilitato ai percorsi di diagnosi e cura. Questa iniziativa ha coagulato l’interesse di un gruppo di parlamentari che si sono impegnate a sensibilizzare il Governo attraverso il deposito di una mozione che auspichiamo possa essere approvata e dia il via a un Piano nazionale di lotta alla depressione. A questo punto l’impegno si sposta a livello territoriale con otto tavole rotonde regionali in Campania, Lazio, Piemonte, Veneto, Lombardia, Sicilia, Emilia-Romagna e Puglia che consentiranno a Onda di incidere in maniera più capillare sul territorio, sensibilizzando in particolare le Istituzioni, nei confronti della depressione maggiore, la forma più severa”.
“L’obiettivo che ci proponiamo – spiega la presidente di Onda – è declinare i dieci punti del Manifesto a livello regionale, facilitare la costituzione di gruppi inter consiliari, superare lo stigma nei confronti di questa patologia e migliorare l’accesso alle cure, a beneficio della qualità di vita dei pazienti che soffrono di depressione”.
Secondo le stime dell’Organizzazione mondale della sanità (Oms), la depressione riduce l’aspettativa di vita di oltre 20 anni e oltre il 60% dei suicidi che si verificano annualmente a livello globale possono essere ricondotti a questa malattia. La depressione non ha solo un enorme impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre, ma anche sul dispendio di risorse socio-economiche. Secondo i dati divulgati in occasione della presentazione alla Camera dei deputati del Manifesto, il costo diretto a carico del Servizio Sanitario Nazionale – ad esempio in termini di ricoveri ospedalieri, farmaci antidepressivi, specialistica ambulatoriale – ammonta in media a circa 5.000 euro all’anno per paziente.
I costi sociali, in termini di ore lavorative perse, ammontano a circa 4 miliardi di euro l’anno, pur senza considerare la mancata produttività associata ai caregiver, spesso 2 o 3 familiari per ogni paziente. Complessivamente, secondo i dati Cerismas 2019, i costi indiretti rappresentano il 70% dei costi totali. Diagnosi tempestiva e diffusione dei trattamenti sono fondamentali per ridurre questo impatto economico, considerato che le complicanze della malattia e la loro gestione comportano un dispendio nettamente superiore ai soli costi della cura.
“La depressione è un problema di salute pubblica in continua crescita in tutte le fasce di età – spiega Claudio Mencacci, presidente Comitato Scientifico Fondazione Onda -. Questa malattia ha notevoli effetti sia sulla qualità che sulla quantità di vita, con un aumento della mortalità non solo per il maggiore rischio di suicidi, ma anche per l’adozione di stili di vita negativi e lo sviluppo di altre malattie, come quelle cardiologiche, metaboliche e oncologiche”.
“Tra le forme più comuni, ma anche più gravi, c’è la depressione maggiore – prosegue Mencacci – che colpisce circa un milione di persone nel nostro Paese e si manifesta in genere tra la seconda e la terza decade di vita con un picco nella decade successiva, dunque nel periodo più florido e produttivo della vita con gravi ripercussioni sul piano affettivo-familiare, socio-relazionale e professionale. Purtroppo, si stima che meno della metà delle persone con depressione maggiore ricevano un’adeguata diagnosi e trattamento e che circa 130.000 persone con depressione maggiore risultino ‘resistenti ai trattamenti’, necessitando così di un intervento clinico e sociale particolarmente urgente. L’intervento tempestivo per tenere sotto controllo la depressione è infatti di fondamentale importanza per ridurre il rischio di ricadute, cronicizzazione e ospedalizzazione”.
La prima tappa del percorso si terrà a Napoli il prossimo 24 gennaio.