Sul QdS, a partire da oggi, in più puntate saranno esaminati i 23 articoli con tutte le novità della riforma.
“Al fine di garantire ai cittadini e alle imprese – è scritto nell’articolo 1 -, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il diritto di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale, nonchè al fine di garantire la semplificazione nell’accesso ai servizi alla persona, riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici pubblici, il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi volti a modificare e integrare, anche disponendone la delegificazione, il codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, denominato Cad”.
a) individuare strumenti per definire il livello minimo di sicurezza, qualità, fruibilità, accessibilità e tempestività dei servizi on line delle amministrazioni pubbliche, con specifici regimi sanzionatori e premiali per le amministrazioni stesse;
b) ridefinire e semplificare i procedimenti amministrativi, nell’ottica di dare una certezza ai cittadini nel rispetto del principio della trasparenza, ma anche dal punto di vista delle tempistiche;
c) garantire la disponibilità di connettività a banda larga e ultralarga e l’accesso alla rete internet presso gli uffici pubblici, ma anche presso altre strutture che necessitano di questo servizio, dal settore scolastico a quello sanitario e turistico; così da consentire pagamenti digitali immediati, un livello diverso di alfabetizzazione e molto altro;
d) ridefinire il sistema pubblico di connettività al fine di favorire l’adesione al Sistema da parte dei privati;
e) definire i criteri di digitalizzazione del processo di misurazione e valutazione della performance per permettere un coordinamento a livello nazionale;
f) coordinare e razionalizzare la norma in modo da coinvolgere più amministrazioni al suddetto Spid (Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale di cittadini e imprese);
g) favorire l’elezione di un domicilio digitale da parte di cittadini e imprese, in modo da poter interagire con l’amministrazione anche in caso di impossibilità dei singoli utenti;
h) semplificare le condizioni di esercizio dei diritti e l’accesso ai servizi di interesse dei cittadini;
i) razionalizzare gli strumenti di coordinamento delle Pa al fine di un risparmio nella spesa nei processi di digitalizzazione;
l) razionalizzare i meccanismi della governance;
m) semplificare le modalità di adozione delle regole tecniche e assicurare la neutralità tecnologica delle disposizioni del Cad;
n) ridefinire le competenze dell’ufficio dirigenziale dotato di adeguate competenze tecnologiche e manageriali, per la transizione alla modalità operativa digitale e dei conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta;
o) adeguare il testo delle disposizioni vigenti alle disposizioni adottate a livello europeo;
p) adeguare l’ordinamento alla disciplina europea in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche;
q) prevedere che i pagamenti digitali costituiscano il mezzo principale per i pagamenti dovuti nei confronti della Pa;
r) indicare esplicitamente le norme abrogate.
La legge delega ha per oggetto il conferimento del potere normativo al governo e ha come contenuto:
-individuazione dell’oggetto della delega;
-individuazione dei principi e criteri direttivi, cioè le norme di carattere generale e i principi che regolano la materia;
-il termine entro cui la delega può essere esercitata.
Quindi per tornare alla Riforma Madia, il Parlamento ha stabilito che il Governo dovrà emanare i decreti legislativi entro 12 mesi dall’entrata in vigore della norma.
Puntata n. 1
(Continua)