Dirigenti, alla Regione siciliana tutti bravissimi. Lauti premi ai vertici di una Pa senza qualità - QdS

Dirigenti, alla Regione siciliana tutti bravissimi. Lauti premi ai vertici di una Pa senza qualità

Dirigenti, alla Regione siciliana tutti bravissimi. Lauti premi ai vertici di una Pa senza qualità

mercoledì 05 Febbraio 2020

Nel 2018 erogati quasi sei milioni di euro ai 1.093 valutati su 1.320 unità in servizio. Plafond da 7,5 milioni ai burocrati di Palazzo d’Orléans per risultati che sono "invisibili". La filosofia del "tutti premiati" significa due cose: o che abbiamo una macchina burocratica efficiente oppure che siamo di fronte all'ennesimo spreco di risorse pubbliche

PALERMO – Abbiamo una tra le peggiori pubbliche amministrazioni d’Italia e d’Europa eppure i nostri dirigenti continuano ad essere tutti – o quasi – premiati. Con oltre 5.000 euro a testa in media, per l’esattezza. E con risultati che restano agli occhi di tutti “invisibili”. Qualcosa non torna.

A bocciare l’efficienza della Pa dell’Isola è anche l’ultima indagine della Commissione europea sul tema, l’EQI (European Quality of Government Index), che relega la nostra Isola alla 177^ posizione su 192 regioni europee. A premiare i nostri burocrati è invece l’Oiv, Organismo di Valutazione Indipendente istituito nel lontano 2012 ma diventato operativo solo dal novembre del 2016. Fino a quella data, il controllo della produttività dei burocrati isolani risultava ancora affidato al Servizio di Pianificazione e Controllo strategico (Sepicos) – un organismo alle dipendenze della Presidenza della Regione. Per la serie, meglio tardi che mai.

La questione però è un’altra, anzi sono almeno tre: quanto, chi e soprattutto a fronte di quali meriti viene elargita la cosiddetta indennità di risultato.
Gli ultimi dati pubblicati sul sito istituzionale della Regione siciliana si riferiscono all’anno 2018 e riportano nero su bianco un importo complessivo per gli oltre 1300 dirigenti in servizio di circa 7,5 milioni di euro, 5,9 dei quali già intascati.
Dei 1.321 burocrati in servizio al 31 dicembre dell’anno in questione, l’esercito dei percettori ne conta 1.320. Tutti, insomma. Alla data dell’ultimo aggiornamento della sezione “Performance” (risalente al 27 dicembre scorso) risultano già valutati 1.093 dirigenti, il 96,4 per cento dei quali è rientrato nella fascia di valutazione più alta, la prima. I restanti 227 non vuol dire che non saranno premiati: per loro infatti restano disponibili quasi 1,6 milioni. Devono quindi solo attendere di essere valutati.

Quei 7,5 milioni gravano, naturalmente, sulle già esangui casse regionali.
Anche se rispetto all’anno precedente il budget stanziato è leggermente diminuito – erano 7,9 i milioni di euro stanziati nel 2017. Ad essersi ridotto è, però, anche il numero dei dirigenti in servizio, complice l’ondata di prepensionamenti che ha “investito” la Regione. Nel 2017 erano 1.395 i dirigenti in carica, l’anno successivo se ne contano 1.321: 74 in meno, dunque.

Nell’elenco dei dirigenti premiati stupisce poi trovare la voce “Oiv”. E stupisce ancor di più trovare che i due dirigenti appartenenti alla struttura tecnica a supporto dell’Organismo siano stati valutati. Positivamente, neanche a dirlo. Due dirigenti dunque a supporto di un Organismo di valutazione che valuta anche loro. Non è un paradosso?

Abbiamo provato a chiederlo all’assessore regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, Bernadette Grasso ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Noi restiamo, ovviamente, disponibili a riportare anche nei prossimi giorni eventuali dichiarazioni a riguardo.

Abbiamo interpellato anche il Presidente della Regione, Nello Musumeci che, in più di un’occasione, riferendosi alla “malaburocrazia”, intesa come ostacolo allo sviluppo, l’ha definita una “tragedia” per la Sicilia.

La filosofia del “tutti premiati” può dunque voler dire due cose: o che possediamo una macchina dirigente super-efficiente – e in questo caso ben venga premiarla – o che siamo di fronte all’ennesimo spreco di risorse pubbliche.

Il M5s su pagella di valutazione: “Premi solo a chi consente alla Pa il salto di qualità”

PALERMO – Anno nuovo, premi che aumentano in modo esponenziale. Così sembrerebbe dalla denuncia dei deputati regionali del Movimento Cinquestelle Nuccio Di Paola e Antonio De Luca, che lanciano l’ennesimo allarme “privilegi”: la Regione avrebbe estratto dal cilindro 48 milioni di euro tra premi di rendimento, straordinari e progressioni di carriera dei suoi dirigenti e funzionari per una produttività di cui ad oggi non si vede traccia.

“Nonostante le casse della Regione siano sempre vuote – scrivono i parlamentari in una nota – non si fatica a trovare i 48 milioni di euro per premiare dirigenti e funzionari. Da una parte c’è questo immancabile riconoscimento alla produttività, dall’altra ci sono i siciliani che aspettano di vedere realizzate le opere pubbliche e sognano servizi efficienti, che non arrivano mai”.

Nel mirino dei due deputati l’accordo raggiunto tra governo e sindacati per ripartire i quasi cinquanta milioni di euro: “Non si capisce – si chiede Di Paola – in cosa consisterà la nuova pagella per la valutazione di dirigenti e funzionari. Quali saranno i criteri? Scommettiamo che avranno tutti un bel dieci? Immaginiamo sia il solito sistema per distribuire risorse a pioggia al personale, trascurando il sostanziale merito”.

“Sarebbe opportuno distinguere – aggiunge De Luca – i compensi aggiuntivi dovuti per legge dai premi aggiuntivi e discrezionali. Questi ultimi andrebbero conferiti solo a quei dirigenti che si sono distinti per aver consentito alla Pubblica amministrazione di fare un salto di qualità, con un apporto di eccellenza e di efficienza, favorendo la semplificazione, la trasparenza e la velocità dei procedimenti. La vera valutazione la facessero i siciliani, e non dirigenti e funzionari che giudicano loro stessi, i risultati finali sarebbero molto diversi. Altro che premi”.

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