Confronto sul futuro dell’ospedale di Gela - QdS

Confronto sul futuro dell’ospedale di Gela

Confronto sul futuro dell’ospedale di Gela

mercoledì 19 Febbraio 2020

La questione è stata sollevata dal deputato regionale del Movimento 5 stelle, Ketty Damante. Necessario razionalizzare i costi dei servizi, senza però incidere sulla qualità degli stessi

GELA (CL) – Il futuro dell’ospedale cittadino, e in particolare del suo reparto di Oncologia, è tornato al centro del dibattito politico. La questione è stata sollevata nei giorni scorsi da Ketty Damante, deputata regionale del Movimento 5 stelle, che ha parlato di “stato di abbandono in cui sono stati lasciati i medici e gli operatori di uno dei reparti più importanti dell’ospedale”.

“Ho verificato – ha detto – che la struttura complessa di oncologia eroga un servizio assolutamente inadeguato rispetto alle esigenze del purtroppo elevato numero di malati oncologici del territorio. Le motivazioni risiedono in una grave carenza di personale medico. Una situazione insostenibile per i medici, costretti a turni massacranti, ma soprattutto per i malati che si vedono costretti ai ‘viaggi della speranza’ per trovare la qualità che gli spetta”.

Come sottolineato dal deputato regionale dell’M5s l’ospedale di Gela costituisce un polo sanitario di rilevante importanza non solo per i cittadini gelesi ma anche per le persone provenienti dal vasto circondario, e in particolare dai comuni di Licata, Riesi, Mazzarino, Niscemi, Agrigento. “E proprio in considerazione dell’elevato numero di cittadini affetti da gravissime patologie – ha evidenziato – ritengo intollerabile l’ipotesi della chiusura del reparto oncologico, che necessiterebbe invece di essere potenziato”.

La questione è stata posta sul tavolo del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, ed è stata avviate un’interlocuzione anche con il sindaco Lucio Greco. Entrambi hanno assicurato la volontà di affrontare rapidamente e con efficacia la questione.

“Il contenimento dei costi – ha concluso Damante – non può e non deve mortificare l’esigenza di mantenere una buona qualità delle prestazioni”.

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