Formazione, Avviso 21 per disoccupati, è ancora flop - QdS

Formazione, Avviso 21 per disoccupati, è ancora flop

Formazione, Avviso 21 per disoccupati, è ancora flop

sabato 29 Febbraio 2020

Imprese disinteressate, La Regione costretta al terzo rinvio per permettere l’ampliamento della partecipazione. Albanese, Sicindustria: “Le aziende cercano manodopera specializzata e non operai generici”

PALERMO – L’avviso 21 si è rilevato un fallimento, o forse sarebbe meglio dire che si è confermato tale. Per il bando, finanziato da fondi europei, che eroga contributi diretti alle imprese che assumono soggetti che cercano un’occupazione da almeno 12 mesi e soggetti in condizione di disabilità, al momento sono pervenute un numero irrisorio di domande, che non hanno permesso il pieno utilizzo delle risorse finanziarie in dotazione.

Per permettere alle aziende di usufruire del resto delle risorse rimaste, l’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro ha deciso di prorogare la scadenza fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Si tratta di una misura che non ha suscitato l’interesse che le istituzioni si aspettavano, mentre potrebbe essere un’importante opportunità per molte imprese che potrebbero in tal modo ampliare il proprio personale con un importante aiuto economico per i primi 24 mesi dall’assunzione. La scadenza è stata prorogata diverse volte, da dicembre 2018, al 31 marzo 2019 e poi a giugno dello stesso anno, perché non erano state presentate un numero di domande tali da spendere tutto il finanziamento messo a disposizione.

È ovvio che certe misure non funzionino – afferma il presidente di Sicindustria Palermo, Alessandro Albanese – nonostante l’altissima disoccupazione. Le imprese cercano manodopera specializzata e non operai generici. In generale servono misure mirate in tal senso, magari con formazione direttamente in azienda abbattendo i costi della manodopera e della contribuzione che dalle nostre parti è la più alta d’Europa. Per funzionare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro serve un confronto serrato tra imprese, associazioni di categoria e Regione”.

Altri mesi ancora quindi, dopo la precedente modifica all’avviso, che continua ad essere ignorato da molte aziende che potrebbero usufruirne in maniera fruttuosa. La misura ha previsto una selezione “a sportello”, per cui sono state finanziate le richieste ammissibili secondo l’ordine di presentazione e fino ad esaurimento delle risorse stanziate.

Il budget complessivo assegnato alla misura è pari a 15 milioni di euro, parte del quale rimane ancora inutilizzato da ben due anni. L’avviso rientra nell’Asse I Occupazione – Obiettivo tematico 8 – Priorità di investimento 8 – Obiettivo specifico 8.5, e vuole tentare in qualche modo di alleviare le difficoltà di molti siciliani, la cui condizione di disoccupazione colpisce non solo se stesse ma genera un pesante effetto a catena sull’intera società.

Per agevolarne l’inserimento o il reinserimento lavorativo, l’avviso 21/2018 Fse Sicilia eroga contributi diretti alle imprese che assumono soggetti che cercano un’occupazione da almeno 12 mesi e soggetti in condizione di disabilità. La misura, promossa dal dipartimento Lavoro della Regione Siciliana, è finanziata dalle risorse comunitarie del Fondo Sociale Europeo. Destinatari dell’intervento sono i cittadini residenti o domiciliati in Sicilia da almeno sei mesi di età compresa fra i 18 ed i 65 anni, che siano disoccupati da almeno 12 mesi, o 6 mesi per gli under 25, ed iscritti presso i Centri per l’Impiego. Potranno beneficiare della misura anche gli immigrati residenti in Sicilia con regolare permesso di soggiorno. I contributi potranno essere richiesti ed erogati alle imprese che abbiano proceduto o procedano all’assunzione a tempo indeterminato e spettano nella misura massima di 8.000 euro annui, a parziale copertura dei costi complessivi per l’assunzione (inclusi gli oneri sociali), per un periodo di 24 mesi. L’importo è riferito alle assunzioni a tempo pieno ed è coerentemente rideterminato nei casi di part-time.

Il contributo – che potrà riguardare le assunzioni operate sul territorio regionale a partire dall’1 giugno 2017 e fino al 30 giugno 2019 – potrà coprire fino al 50% del complesso dei costi (75% per i soggetti disabili) e dovrà essere restituito in caso di cessazione del rapporto di lavoro entro i successivi 24 mesi, in modo da scongiurare eventuali tentativi di approfittare dei fondi in modo scorretto.

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