Il futuro è già oggi, come si evolve il mondo dell’istruzione per stare al passo con il progresso tecnologico - QdS

Il futuro è già oggi, come si evolve il mondo dell’istruzione per stare al passo con il progresso tecnologico

Il futuro è già oggi, come si evolve il mondo dell’istruzione per stare al passo con il progresso tecnologico

sabato 14 Marzo 2020

Promossi e finanziati con fondi Ue due piani nazionali di formazione digitale per soddisfare i nuovi bisogni del mercato del lavoro. Obiettivo è lo sviluppo delle competenze digitali negli studenti. Un processo che è iniziato già alla fine degli anni ‘80

RAGUSA – Immaginate un giorno di entrare nella vostra classe e di trovare un professore chiamato Will: un software dal volto umano, proiettato sul monitor di un pc, con il quale potete interagire individualmente tramite tablet o smartphone. Non si tratta di un film di fantascienza, ma di un progetto dell’azienda informatica Soul Machines.

Nessuna sorpresa, dunque, se un giorno dovessimo trovarci ad avere a che fare con tecnologie simili a quella appena descritta: viviamo nel mezzo della più grande rivoluzione tecnologica mai esistita e i cambiamenti sono inevitabili, soprattutto nel mondo del lavoro.

È, però, naturale chiedersi se siamo pronti a tutto ciò. Non dovremmo, cioè, ricevere un’istruzione che rispecchi le nuove esigenze lavorative date dall’avvento della tecnologia? Forse c’è bisogno di un tipo di insegnamento diverso in un mondo tecnologico e aperto al cambiamento come quello degli ultimi decenni.

Per soddisfare, almeno in parte, questo bisogno sono stati promossi due piani nazionali di formazione PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) e dei progetti di formazione finanziati con fondi europei (PON 2014-2020).

Il Piano Nazionale Scuola Digitale ha apportato alcune importanti novità dal punto di vista amministrativo (come l’introduzione del registro elettronico) ma anche didattico.

Obiettivo principale di questo provvedimento è infatti lo sviluppo delle cosiddette “competenze digitali” negli studenti. I docenti, in particolare, sono stati formati all’uso degli strumenti digitali da usare nella didattica e al pensiero computazionale, allo scopo di trasmettere le competenze acquisite agli alunni e utilizzare tali competenze nella didattica quotidiana.

Contrariamente a quanto si possa pensare, la digitalizzazione non è un processo del tutto recente: negli Istituti tecnici e professionali ragusani è iniziata alla fine degli anni ’80, mentre al Liceo E. Fermi di Ragusa questa esigenza è nata intorno all’inizio del nuovo millennio e si è concretizzata gradualmente con l’installazione della rete nell’intero istituto, l’utilizzo di lavagne interattive e con la realizzazione di diversi laboratori multimediali e linguistici. Tutto reso possibile dai finanziamenti ottenuti, grazie alla programmazione del Collegio dei Docentim con fondi europei Fesr.

La strada del cambiamento, però, è ancora lunga: se da un lato è vero che in Italia il processo di uniformazione delle attività scolastiche al progresso tecnologico è in atto, dall’altro è anche vero che è bisogna fare ancora molto per cambiare l’organizzazione stessa della scuola in modo da creare un sistema di istruzione personalizzato che permetta agli studenti di approfondire e di studiare gli ambiti che più li attraggono.

La scuola del futuro dovrebbe essere più coinvolgente anche per gli alunni con qualche difficoltà, grazie, in particolare, ad alcune nuove tecnologie che sembrano seguire questa direzione, permettendo, per esempio, agli studenti con deficit visivi, mediante l’utilizzo del linguaggio Project Torino, di comprendere la programmazione a prescindere dalla capacità di vedere stringhe di codice, o semplicemente rendendo l’insegnamento di alcune materie più interattivo e inclusivo, grazie ad una serie di attività didattiche messe a punto nel progetto europeo weDRAW che permettono di imparare geometria e aritmetica attraverso la musica.

Il complesso intreccio tra tecnologia e istruzione è ormai inevitabile ed indispensabile, ed è chiaro che il futuro dell’innovazione tecnologica andrà di pari passo con l’evoluzione, sempre costante, dell’istruzione. E, chissà, magari un giorno sarà davvero un’intelligenza artificiale come Will a istruire i nostri figli.

Lorenzo Criscione, Gabriele Iacono, Gabriele Tumino, Francesco Seria
III C s.a, Liceo Enrico Fermi, Rg

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