“In occasione dei sopralluoghi – si legge nel documento a firma dell’assessore Antonio Purpura – i funzionari della Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani hanno avuto modo di verificare la presenza di operatori del Comune, i quali con regolarità si recavano all’interno dell’area archeologica per togliere i frammenti di intonaco che si erano staccati dal soffitto (calcinacci) e che, tuttavia, non avevano provocato alcun danno ai pavimenti a mosaico il cui restauro, condotto dalla Soprintendenza, a quella data era in perfette condizioni”.
“La Soprintendenza – chiude la risposta all’interrogazione parlamentare del 23 gennaio scorso – ha inoltre avuto modo di verificare che il Comune di Mazara del Vallo si era attivato per rendere fruibile l’area archeologica”.
IL CONSIGLIO COMUNALE CERCA CHIAREZZA – La V Commissione consiliare (Pubblica istruzione, Beni culturali, Turismo e Sport, Politiche giovanili) del Comune di Mazara è stata informata, nel corso di una seduta effettuata tempo fa, di tale situazione. Il consigliere dei grillini, Nicola La Grutta, ha comunicato ai componenti la risposta dell’assessorato regionale competente.
“Su indicazione del meetup di Mazara – ha spiegato La Grutta – abbiamo deciso di chiedere informazioni su come si sta intervenendo, per risolvere le criticità che riguardano i mosaici antichi, sotto la chiesa di San Nicolò Regale a Mazara. Ebbene, nonostante i bei propositi e la comunicazione dell’assessorato che probabilmente da come risponde, non sembra avere ben chiaro il quadro della attuale situazione in cui versa il sito, tutto è ancora in stallo, fermo”.
“Pertanto – ha concluso La Grutta – si è deciso di approfondire la cosa, al fine di cercare di comprendere e capire le motivazioni per cui ancora non si interviene e, se è possibile, accelerare il ripristino di condizioni di sicurezza e fruibilità di questo straordinario bene culturale e artistico che si trova nella nostra città”.
LA STRUTTURA È DEL COMUNE – “Occorre premettere – si legge nella risposta dell’assessorato dei Beni culturali, all’interrogazione parlamentare all’Ars – che (in seguito alla sentenza n. 137/08 del 22-9-2008 emessa dal Tribunale di Marsala) la titolarità della struttura si attesta al Comune di Mazara del Vallo”. E, se questo è il risultato, se è il modo di prendersi cura delle proprie cose, a livello comunale, forse non è il caso di continuare, pervicacemente, ad avvalorare la tesi, secondo cui, sarebbe meglio che anche la gestione del Museo del Satiro sia trasferita dalla Regione al Comune.
“Si è convenuto – è scritto ancora nella risposta all’atto ispettivo – sulla scelta di eliminare parzialmente il solaio di copertura, a causa della scarsa aerazione e dell’eccessiva umidità dell’ambiente dove si conservano i mosaici”.
Non fa una piega: se non fosse che di tale procedura avevamo dato notizia ai nostri lettori già nel maggio dell’anno scorso. Avevamo chiesto al referente comunale del progetto, Alberto Ditta, notizie sull’iter e sulla tempistica. Le risposte furono evasive e confuse, poiché c’erano ancora degli aggiustamenti tecnici da apportare al progetto che andavano verificati dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani. I 100 mila euro, secondo quanto dichiarato da Ditta, per porre fine a questo vicenda già sono disponibili. Per scrivere, invece, la parola fine a questo scandalo, c’è sempre tempo.