CATANIA – “Comprendo il vostro rammarico per il riparto del fondo di emergenza con particolare riferimento alla mancata valorizzazione della ‘quota b’ relativa ad una misura della minor dotazione economica dei Comuni”.
A parlare è il Capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, in una missiva indirizzata ai sindaci di San Gregorio, Carmelo Corsaro e di Sant’Agata Li Battiati, Marco Rubino. Vi è certamente comprensione da parte della Protezione civile nei confronti dei due Comuni etnei che si sono visti negati i contributi previsti dalla quota “b” dell’Ordinanza n. 658, relativamente alle risorse da destinare alla solidarietà alimentare per l’emergenza coronavirus. Ma in questi giorni di emergenza la comprensione serve a ben poco. I due Comuni risultano, per il 2017 anno di riferimento, con il più alto reddito pro-capite della Sicilia e per questo non sono stati destinatari delle risorse previste al punto “b” dell’Ordinanza.
Certamente rammaricati i due primi cittadini hanno scritto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per chiedere come mai questo metro di valutazione. “La media del reddito procapite riferita all’anno 2017 – recita la missiva firmata congiuntamente dai due primi cittadini – non fotografa la reale distribuzione della ricchezza, ma una semplice media aritmetica. Noi conosciamo le nostre comunità e siamo ben consapevoli che questa ricchezza non è egualmente distribuita; non solo, ma l’emergenza Covid-19 ha messo in ginocchio piccole realtà che in quel lontano 2017 producevano ricchezza. I nostri cittadini non possono pagare il prezzo di una formula matematica”.
I sindaci Corsaro e Rubino avevano individuato come metodo più efficace quello della distribuzione mediana del reddito. Fatto sta che questi fondi non sono arrivati. Per il Capo dipartimento Borrelli “Il dato relativo al reddito su base comunale a parere dell’Anci è apparso quello più immediatamente utilizzabile – ha detto nella lettera di risposta – essendo pubblicato e aggiornato costantemente dal Ministero dell’Economia”.
Ad ottemperare a questo vuoto economico è stata la generosità dei cittadini e delle aziende locali che hanno risposto prontamente alle chiamate dei due sindaci che hanno istituito un conto corrente per raccolta fondi. “Con i fondi raccolti abbiamo potuto soddisfare tutte le richieste valide pervenuteci – ha detto Corsaro – e distribuire le Card per l’acquisto di beni di prima necessità”. Anche il primo cittadino di Sant’Agata Li Battiati si ritiene soddisfatto dell’altruismo dei propri cittadini verso il progetto Battiati solidale: “invito i mie concittadini – ha detto Rubino – a continuare in questa campagna di solidarietà e apprezzo la risposta del capo dipartimento Borrelli anche se rimango rammaricato perché di fatto non è cambiato nulla”.