A Catania la sperimentazione delle nuove “tecnologie assistive”
Consentire agli anziani e alle persone con disabilità, non a caso le più fragili di fronte a emergenze sanitarie come quelle legate al Coronavirus, di vivere una vita più indipendente e dignitosa, è l’obiettivo di NATIFLife, progetto europeo in fase di test finale che offre agli utenti una rete di “tecnologie assistive”. Un progetto all’avanguardia sul piano internazionale, concepito grazie alla cooperazione tra istituzioni italiane e maltesi, finalizzato ad affrontare la sfida dell’invecchiamento attivo grazie alla proficua collaborazione tra imprese, centri di ricerca ed istituzioni.
Per fare un esempio
concreto in tempi di Covid-19,
un familiare o un infermiere potranno, attraverso una semplice applicazione,
verificare temperatura corporea, battito, pressione o informazioni di parametri
vitali inviati come notifica grazie a rilevatori domotici, telecamere termiche
e sensori ambientali appostati negli ambienti adibiti, in grado così di
verificare anche eventuali fughe di gas, eccessivi sbalzi di temperatura, qualità
dell’aria, luminosità, ecc.
Le “tecnologie assistive” (TA) sono implementate nelle due
sedi sperimentali, una ad Adrano, per la
Sicilia, e una sul territorio maltese, coinvolgendo utenti, tecnici e
operatori sanitari. Le TA sono di fatto costituite da dispositivi, strumenti e
software con l’obiettivo di evitare i ricoveri non necessari e permettere agli
anziani e alle persone con disabilità di non doversi staccare dai propri legami
famigliari.
Lo sviluppo delle “soluzioni assistive” di NATIFLife
ha tra i principali attori VITECO,
che fa parte del cluster di aziende catanesi JO Group,
il DIEEI dell’Università di Catania, l’Università di Malta, il Comune di
Catania e le aziende Salupo, C.T.A.
Helios e Paragon Europe. Grazie a
NATIFLife si potrà contribuire a ottimizzare i costi della sanità e a generare nuove opportunità di lavoro. I soggetti interessati alla AAL
(active assisted living), inoltre, potranno approfondire l’R&D su queste
implementazioni attraverso una piattaforma integrata sulle “tecnologie
assistive” in cloud.
“Se
in ogni famiglia pensiamo ai nostri cari più anziani o con disabilità, possiamo
avere un’idea di come NATIFfLife sia un’innovazione interessante e
all’avanguardia – commenta Giuseppe
Ursino, CEO di VITECO. – Le
‘soluzioni assistive’ non solo costituiscono una possibilità di ottimizzazione
dei costi, ma soprattutto un’innovazione che consente una vita più serena e
indipendente a tante persone che potranno così continuare a vivere a casa loro.
Mi piace pensare che NatifLife sia un passo nella giusta direzione per contrastare
quella ‘cultura dello scarto’, di cui parla Papa Francesco, che tende a
mettere ai margini chi invece ha più bisogno di cure”.