Sanità, indagato anche il vice presidente della Commissione Ars - QdS

Sanità, indagato anche il vice presidente della Commissione Ars

redazione web

Sanità, indagato anche il vice presidente della Commissione Ars

giovedì 21 Maggio 2020

Pullara, autonomista che sostiene il governo regionale, "il pallone mediatico si sgonfierà". Il Governatore sull'inchiesta, "noi parte civile". Razza, "il quadro svelato fa rabbia". Orlando, "gravissimo sistema di corruzione". Giarrusso (M5s), "Musumeci si dimetta". Barbagallo (Pd), "riferisca in aula"

Un’altra tegola sul governo regionale: il deputato regionale Carmelo Pullara, 48 anni, vicepresidente della Commissione Sanità all’Ars, autonomista appartenente alla coalizione di centrodestra, è indagato per turbativa d’asta nell’inchiesta “Sorella Salute” sulla corruzione negli appalti per la Sanità siciliana.

Il parlamentare, che fa parte anche della Commissione antimafia, avrebbe chiesto un favore per una ditta Manutencoop spa, al direttore generale dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, in cambio di un sostegno alla nomina di quest’ultimo ai vertici dell’ufficio sanitario.

Pullara, “il pallone mediatico si sgonfierà”

“Il pallone mediatico si sgonfierà” ha commentato Pullara, che sostiene di non aver ricevuto alcuna notifica sulle indagini.

“Nel merito, – spiega Pullara in una nota – senza dir nulla che possa intralciare le indagini in corso, voglio solo precisare che non mi sono mai interessato di procedure di gara salvo quando dovuto nell’espletamento delle mie funzioni professionali di dirigente Asp e non mi pare sia questo l’argomento.

“Per quanto attiene alla mia permanenza in Commissione antimafia – ha aggiunto – , da dove mi ero autosospeso qualche mese a seguito di una brutta vicenda che per fortuna mi ha solo sfiorato, per rientrare non appena la vicenda ha avuto uno sviluppo positivo, valuterò di concerto con il presidente Claudio Fava il da farsi al fine di salvaguardare le istituzioni che non devono mai essere sporcate”.

Musumeci, gare ai raggi X e noi parte civile

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, commentando gli arresti di stamane, ha detto: “Avevamo visto giusto quando abbiamo approvato in Giunta una delibera sulla Centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana (Cuc) e poi adottato misure per l’affiancamento di Consip”.

“Chi ruba, se accertato – ha aggiunto -, non merita di aver ricevuto la stima di tante persone perbene. La Regione sarà parte civile e ho dato disposizioni di passare al setaccio tutte le gare, perché anche procedure iniziate nel 2016, come quelle oggetto dell’indagine odierna, possono avere prodotto i loro effetti in epoca successiva”.

“Dev’esser chiaro a tutti – ha concluso – che la Sanità non è un business, ma serve a curare le persone”.

Orlando, la Regione si costituisca parte civile

Anche il sindaco di Palermo e presidente di AnciSicilia Leoluca Orlando ha sottolineato che “i siciliani si attendono la costituzione di parte civile della Regione Siciliana, insieme a ogni utile provvedimento per contrastare la ‘corruzione sistemica’ che affligge la sanità pubblica della nostra regione”.

“Ho già dato mandato agli uffici legali della Città e della città Metropolitana di Palermo – aggiunge Orlando – di procedere alla costituzione di parte civile per i danni prodotti da questo gravissimo sistema di corruzione”.

Razza, attoniti ma subito provvedimenti conseguenti

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, commentando l’operazione ha affermato: “La storia personale e le pubbliche considerazioni di tante istituzioni su alcuni dei soggetti coinvolti, a partire dal dottor Candela, stonano con le risultanze di questa attività investigativa. E per questo la vicenda lascia ovviamente attoniti. Ma saranno immediati, già questa mattina, tutti i provvedimenti conseguenti”. L

“Il quadro disvelato dalle indagini della Guardia di Finanza – ha aggiunto l’Assessore – è impietoso e fa rabbia. Poco importa che siano fatti risalenti nel tempo al 2016. Quando abbiamo applicato il protocollo anticorruzione Anac-Agenas avevamo individuato nel ‘rischio’ gare quello più alto. Ed è anche questa la ragione per la quale, attirandomi polemiche, ho alzato la voce sulle centrali di committenza pubbliche perché il sistema sanitario non può essere depauperato da condotte criminose”.

“Ho sempre invitato, e continuo a invitare oggi – ha concluso l’assessore – , tutte le imprese a denunciare all’autorità giudiziaria ogni anomalia e a segnalarlo formalmente alla nostra anticorruzione”.

Giarrusso (M5s), Musumeci si dimetta

Intanto l’europarlamentare del M5s Dino Giarrusso ha chiesto le dimissioni di Musumeci per “aver nominato Candela Commissario per l’emergenza Covid” e perché “in una lista che portava il nome di Musumeci è stato eletto il poco onorevole Carmelo Pullara”.

“Il presidente della Regione – ha concluso -, anziché nominare assessori leghisti che attaccano Mattarella, farebbe bene a prendere atto del fallimento integrale della sua esperienza politica e farsi da parte. Musumeci aveva promesso che la Sicilia diventerà bellissima, ma con le sue nomine e la sua incapacità conclamata sta facendo di tutto per renderla bruttissima: si dimetta subito, nessuno lo rimpiangerà”.

Barbagallo (Pd), inquietante gestione, Musumeci in aula

“L’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di personalità di primo piano della sanità siciliana, tra cui il coordinatore per l’emergenza Covid in Sicilia, mette in luce una inquietante gestione della pubblica amministrazione che ci lascia sgomenti”.

Lo ha detto Anthony Barbagallo, parlamentare regionale e segretario del PD in Sicilia.

“Abbiamo ritenuto più volte – ha aggiunto – assolutamente inadeguata la gestione dell’ emergenza covid da parte del governo regionale che oggi si condisce di un ulteriore elemento ombroso e negativo. Chiediamo che il presidente Musumeci riferisca in aula su quello che sta avvenendo nella sanità siciliana”.

M5s, Razza e Musumeci vengano all’Ars

“Si apra immediatamente una riflessione in parlamento e, soprattutto, il governo e l’assessore della Salute in primis facciano una mea culpa sui fatti accaduti, e Razza e Musumeci vengano a riferire in aula, sempre che il presidente della Regione ricordi la strada che porta all’Ars, visto che da quella parti non i fa vedere ormai da tempo”.

E’ il contenuto di una nota dei deputati del Movimento 5 stelle all’Ars.

“Dopo questi incresciosi fatti che travolgono la Sanità siciliana – continua la nota – sarebbe il caso di chiedere che funzione abbia l’attività di prevenzione della corruzione nelle aziende sanitarie e nel coordinamento regionale istituito dall’assessore della Salute in Regione mesi addietro. Il Movimento 5 Stelle, nei mesi scorsi, con diversi atti parlamentari, ha raccolto il grido d’allarme lanciato dagli imprenditori del settore e provato ad audire i componenti della Cuc più volte, senza però aver avuto riscontro. Diverse volte, ad esempio, abbiamo chiesto l’audizione di Damiani, uno degli arrestati, sia in commissione Bilancio che in commissione Sanità sull’appalto della manutenzione degli elettromedicali, ma questi non si è mai presentato”.

Micciché: “Antimafia Ars avvii subito inchiesta parlamentare su sanità in Sicilia”

Lo scandalo della corruzione nella sanità siciliana ha scatenato numerose reazioni politiche a cominciare dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, che rivela che questo fatto non sia proprio un fulmine a ciel sereno. “Avvertii il presidente Musumeci – ha dichiarato Miccichè – su chi fosse Antonio Candela: faceva parte del giro di Montante-Lumia e Crocetta: lo sapevano tutti. Non mi diede ascolto”.
Per la cronaca, il manager Candela venne nominato dal governo regionale responsabile della task force sanitaria per l’emergenza Covid e ieri è stato arrestato dalla Guardia di finanza.
Miccichè ha anche chiesto alla commissione parlamentare Antimafia di “avviare un’inchiesta parlamentare sulla sanità in Sicilia. “Constatiamo che, a proposito di alcune inchieste giudiziarie, vili affaristi, dentro e fuori dalla pubblica amministrazione, si concentrano su appalti, forniture e contratti, anche millantando credito e infamando soggetti ignari – scrive il presidente dell’Ars – La sanità costituisce una branca di primaria importanza per l’intera Amministrazione regionale e oggi più che mai, in considerazione dell’emergenza epidemiologica causata dal Coronavirus, è necessario che le autorità politiche vigilino sulla gestione del settore sanitario, affinché le risorse vengano utilizzate in modo sano e in favore della cittadinanza”.

Fava: “Sanità bancomat della politica e viceversa”

Di sanità siciliana come bancomat al servizio della politica parla il Presidente della commissione regionale antimafia e anticorruzione Claudio Fava: “È triste dover commemorare Giovanni Falcone senza che i governi che si sono succeduti in questi 28 anni abbiamo saputo mettere in campo, oltre alle frasi di circostanza, strumenti idonei ad evitare che la corruzione resti il naturale terreno di incontro tra appalti e politica”.

Appalti sanità, Lega: “Maggiore contenitore voti in Sicilia”

La Lega plaude alla decisione del governatore Musumeci circa la costituzione di parte civile della Regione siciliana. “Chi ha sbagliato, lucrando sulla salute dei cittadini, deve pagare duramente – ha detto il segretario regionale della Lega, Stefano Candiani – non ci possono essere sconti per nessuno, men che meno, se dovesse essere confermato, per chi ha rubato. In occasione della pandemia ci siamo stupiti, si fa per dire, dello stato in cui versa la nostra sanità. Fa specie rilevare, inoltre, che nonostante le ingenti risorse pubbliche investite, i flussi di pazienti verso altre regioni non si sono ancora esauriti”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017