Le solide certezze di un Paese che può rinascere dalle ceneri - QdS

Le solide certezze di un Paese che può rinascere dalle ceneri

Le solide certezze di un Paese che può rinascere dalle ceneri

martedì 02 Giugno 2020

E se la “Santa crisi”, come scriveva Einstein, fosse rinnovamento?

ROMA – “Questa occasione dovrebbe essere utilizzata per affrontare obiettivi, di ciascun Paese e a livello europeo, di una certa importanza: la transizione ambientale, l’innovazione tecnologica e digitale. Abbiamo da risolvere in molti Paesi problemi antichi e questa è l’occasione per avere risorse in questa direzione”. Così si è espresso ieri, durante un’intervista a Radio 24, Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia.

Parole che sembrano ricordare quelle di Albert Einstein, citate di recente in un editoriale del nostro direttore, secondo il quale: “La crisi è la migliore cosa che possa accadere a persone e interi Paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso”. E continuava: “La creatività nasce dall’ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. Ancora: “Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. Lo sbaglio delle persone e dei Paesi è la pigrizia nel trovare le soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti”.

Dunque, il messaggio è chiaro: per affrontare in maniera adeguata la tempesta che ha colpito l’Italia e il mondo intero occorre una buona dose di positività e la forza per guardare avanti, sfruttando questo difficile momento per spiccare un balzo in avanti e ritrovarsi, quando il momento più buio sarà ormai da tempo alle spalle, più avanti di dove si era prima che tutti noi imparassimo a conoscere il Coronavirus.

Il punto di partenza, come evidenziato da Gentiloni, può essere proprio l’Europa. E tra gli strumenti da utilizzare c’è il tanto chiacchierato Mes, su cui hanno lanciato un appello, tra gli altri, Confindustria, Ance e Abi, chiedendo di utilizzare tutte le risorse messe a disposizione a livello comunitario. “Stiamo parlando – ha detto Gentiloni – di un pacchetto di prestiti che sono particolarmente vantaggiosi per Paesi che hanno normalmente un tasso d’interesse più alto”.

“A un Paese come l’Italia – ha concluso il commissario europeo per l’economia – conviene avere questo tipo di prestiti, più che ad altri Paesi”.

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