“La continuità produttiva della Raffineria di Milazzo è seriamente a rischio. La preoccupazione per il futuro è evidente tra i lavoratori e confermata nel corso dell’ultima assemblea dei comitati direttivi aziendali”. Lo dicono in una nota Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil che ha dichiarato “l’immediata mobilitazione della categoria con la definizione di un calendario di proteste”.
“Il nodo – spiegano i sindacati – è rappresentato dai nuovi parametri per le emissioni fissati dal governo siciliano nel “Piano regionale per la qualità dell’aria” che ha imposto un nuovo riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), rilasciata solo qualche mese fa e valida sino al 2030.
I nuovi valori emissivi indicati dalla Regione per tutte le aziende altro non sono che l’abbattimento al 50% di quanto previsto dalle norme nazionali e, in quanto tali, non sono stati mai applicati da nessun’altra regione d’Italia per il motivo che provocherebbero l’immediato blocco di qualsiasi attività industriale”.
“La norma regionale, discostandosi fortemente dai valori nazionali e da quelli applicati nella altre regioni, anziché puntare realmente a ridurre le emissioni – affermano i sindacati – mira, in realtà, a cavalcare la propaganda ambientalista per raccattare qualche voto alle prossime elezioni, minacciando così irresponsabilmente la chiusura dei siti industriali”.