Agrigento, taglio netto alla burocrazia per lo sviluppo - QdS

Agrigento, taglio netto alla burocrazia per lo sviluppo

Agrigento, taglio netto alla burocrazia per lo sviluppo

venerdì 26 Giugno 2020

La lentezza degli iter procedurali al centro di un confronto tra sindaco Firetto e assessore Samonà. L’Amministrazione ha chiesto alla Giunta regionale di prestare maggiore ascolto ai Comuni

AGRIGENTO – Semplificazione delle procedure di autorizzazione e nulla osta; fondi ai siti culturali per garantire maggiori investimenti; una più agevole corrispondenza di obiettivi con i Comuni ospitanti dei siti Unesco. Questi alcuni dei temi trattati nel corso del recente incontro tra Lillo Firetto, sindaco di Agrigento e l’assessore regionale dei Beni culturali, Alberto Samonà.

“Ho rappresentato l’esigenza – ha sottolineato il primo cittadino – di un maggiore ascolto delle istanze del territorio, prima fra tutte la semplificazione burocratica. Le attuali procedure sono complesse in modo eccessivo o necessitano di tempi lunghissimi, anche per pareri su questioni minimali da parte delle Soprintendenze. In un mondo che ormai si muove veloce e che da anni pratica la semplificazione amministrativa, invero non c’è organo più elefantiaco”.

“Accanto alle esigenze di sempre maggior tutela dei beni culturali e ambientali – ha aggiunto – lo snellimento di alcune procedure sarebbe auspicabile almeno in determinati contesti, anche nei rapporti con i Comuni e non soltanto con cittadini e imprese”.

Tra i punti del confronto anche l’evoluzione della legge sui Parchi, che negli ultimi anni ha subito modifiche che ne hanno snaturato l’intendimento originario, in particolare sulla capacità di incidere e sul rapporto con i Comuni. “Ogni rimedio – ha detto Firetto – ha prodotto come esito uno scollamento ancora maggiore col territorio. Oggi i Parchi, peraltro, vivono una grande difficoltà finanziaria, con il blocco anche di attività di scavo e di manutenzione. Stanno infatti subendo il carico enorme di altri siti culturali. Una condizione finanziaria che non è più quella di un tempo e che consentiva di fare investimenti. Occorre, invece, rimetterli nelle condizioni di avere una maggiore agibilità finanziaria, anche per consentire di farli tornare a investire di più sul territorio in cui si trovano”.

Tanta carne al fuoco, dunque nel corso di questo incontro, che si spera possa produrre risultati concreti per il territorio. Agrigento, infatti, rappresenta un serbatoio culturale non indifferente per la Sicilia, tra la Valle dei Templi e altri tesori culturali e naturalistici. Una zona dalla forte identità storica che può creare molto di più in termini di ricchezza per il comparto turistico siciliano.

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